Young Guns. “Giovani, rifondate Forza Italia”

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Young Guns. “Giovani, rifondate Forza Italia”

01 Agosto 2013

La Corte di Cassazione conferma la condanna per frode fiscale a 4 anni di reclusione per Silvio Berlusconi.  3 anni vengono indultati e si apre la strada dei servizi sociali. L’interdizione viene invece rinviata a un’altra sezione della corte d’appello di Milano. E’ la prima condanna definitiva per il Cav., che dopo la sentenza è apparso in video chiedendo a forze giovani di rifondare Forza Italia e di riformare la giustizia. Si torna a parlare di una successione e della figlia Marina che potrebbe guidare il partito. Nel video-messaggio Berlusconi non ha mai fatto cenno al Governo Letta.

Alla lettura della sentenza, gli avvocati di Berlusconi non erano in aula. Il Cav. ha atteso il verdetto con i suoi familiari. Palazzo Grazioli è rimasto blindato e le forze dell’ordine hanno bloccato le vie di accesso a via del Plebiscito. Subito dopo la sentenza, lo stato maggiore del Pdl, i capigruppo a Camera e Senato e i coordinatori del partito, Schifani, Brunetta, Verdini e Matteoli, hanno raggiunto il Cav. nella sua residenza. Il sottosegretario Biancofiore ha annunciato di consegnare le sue dimissioni nella mani di Berlusconi, per la carica nel governo Letta "da lui fortemente voluto".

Tra le tante reazioni, Grillo scrive: "Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989". Secondo il segretario del Pd, Epifani: "La sentenza va rispettata, eseguita e applicata".  Guido Crosetto si chiede se adesso i ministri del Pdl si dimetteranno. Secondo Nichi Vendola, "non è possibile immaginare che il Partito Democratico permanga nella condizione di alleato del partito di Silvio Berlusconi". Sulla stessa linea il leader di Azione Civile Ingroia: "Da oggi c’è un motivo in più perchè la nefasta esperienza di questo governo giunga a termine".

Certo è che la sentenza di oggi è un fatto storico. E’ destinata a rinfocolare le polemiche e le divisioni tra i partiti in Parlamento e a minacciare la sopravvicenza del governo Letta, che ora rischia di essere più debole. La magistratura condanna un uomo che ha guidato per tre volte l’Italia e che alle ultime elezioni ha preso nove milioni di voti. In una democrazia che si definisca tale dovrebbero essere gli italiani a decidere se Berlusconi può occuparsi ancora di politica. Invece i giudici si sostituiscono agli elettori, ancora una volta.