Zanetti va con Verdini. La minoranza dem insorge, e lui: “Non cambia niente, Verdini è già al governo”

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Zanetti va con Verdini. La minoranza dem insorge, e lui: “Non cambia niente, Verdini è già al governo”

16 Luglio 2016

La decisione del segretario di Scelta civica, Enrico Zanetti, di fondare un nuovo gruppo parlamentare fondendo la sua componente con quella dei verdiniani infatti ha diviso il suo partito e ha lasciato l’amaro in bocca a tanti nel Pd che vedono, nelle manovre in corso, un modo subdolo per far entrare Ala ufficialmente in maggioranza.
 
E’ presumibile che a palazzo Chigi ci si aspetta che le polemiche sul caso Zanetti siano destinate a crescere. Per ora, si dice nella maggioranza Pd, nessuno ha pronunciato la parola ‘dimissioni’, anzi si fa sapere che la competenza del viceministro all’Economia è apprezzata ma “vediamo come cresce la cosa e poi non si può escludere niente…”.
La minoranza Pd, da parte sua, tiene alta la guardia sulla faccenda. “Potrebbe esserci anche un atto formale”, spiega Davide Zoggia.  Che rincara “Renzi parla tanto di innovazione e qui siamo di fronte a un’operazione di trasformismo della peggiore Prima Repubblica. Poi dici che c’è disaffezione nei confronti della politica e che gli elettori ti vedono come establishment di Palazzo…”.
 
Per il senatore Federico Fornaro, sulla vicenda Zanetti “va fatta assolutamente chiarezza. Non diventi il cavallo di Troia con cui Ala e Denis Verdini entrano in maggioranza. Il Pd non può prestarsi a dare il fianco a operazioni trasformistiche del genere”.
Speranza chiede le immediate dimissioni di Zanetti dalla sua poltronissima. “Dimissioni che non arriveranno”, ha fatto sapere Zanetti, gioiosamente.
 
La minoranza Pd, insomma, non intende mollare la presa sulla vicenda Zanetti. Dai vertici dem, al momento, prevale il silenzio nella consapevolezza che presto, però, occorrerà mettere mano alla cosa. Comunque le cose potrebbero complicarsi se Ala dovesse impuntarsi sul fatto che Zanetti resti al suo posto al governo. Ala, a differenza di Scelta Civica, è ben rappresentata a palazzo Madama ed è già stata determinante nel sostegno alla maggioranza in aula.
 
E lo stesso Zanetti in una intervista ha reso noto: “Noi costituiamo un gruppo a Montecitorio che si chiamerà Scelta civica verso Cittadini per l’Italia. L’orizzonte è il congresso del prossimo autunno. Fino ad allora, esisterà il gruppo con deputati di varia provenienza tra cui gli otto di Ala. Assolutamente no. È un passo importante. Con Ala, nelle prossime settimane, può nascere davvero la gamba liberaldemocratica dell’esecutivo. Ma per tornare alla domanda iniziale, rispetto alla maggioranza e al governo cambia poco o nulla”.
Nel gran polverono una cosa pare certa: Zanetti conta di riscuotere la somma gratitudine di Renzi.