Zeffirelli: aderisco da laico al Family Day

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Zeffirelli: aderisco da laico al Family Day

08 Maggio 2007

conversazione con Franco Zeffirelli 

“Non sono mai andato a una manifestazione di piazza, ma questa volta se non fosse per un problema alla gamba mi sentirei impegnato a partecipare”. Parla così, con l’Occidentale, Franco Zeffirelli che ha appena deciso di aderire all’appello laico in difesa della famiglia e con esso al Family Day del prossimo 12 maggio.

“Penso anche che ogni cittadino che si senta partecipe della cosa pubblica, quando si tratta di difendere la famiglia, dovrebbe avvertire questo impegno. Non è un tema da cui è possibile chiamarsi fuori”.

Zeffirelli una vera famiglia non l’ha mai avuta e ne parla con nostalgia: “Si, ho nostalgia della famiglia classica, tradizionale, quella che non ho mai avuto. Io sono un figlio illegittimo, frutto dell’amore di due persone che erano già sposate e che avevano già altri figli. In più mia madre è morta quando avevo 6 anni. L’amore non mi è mancato, ma una famiglia vera quella si. Per me oggi è automatico sentirmi chiamato a difendere quell’istituto tradizionale”. Anche Zeffirelli parla di difesa, ma difesa da quali minacce. “E’ lo stile di vita imperante la minaccia, forse tutto il nostro modo di vivere è in qualche modo corrotto. Ci sono troppi  soldi in giro e sono spesso per il male e non per il bene. Persino i bambini sono già corrotti da certa televisione e da certi giocattoli. Così anche la famiglia, che è la colonna centrale della società è sfigurata. Manca una forte autorità paterna, i nonni sono relegati sullo sfondo, tutto il contesto è sfibrato”.

La strada di Zeffirelli verso il Family Day è quella di un laico: “La famiglia mi riguarda innanzitutto come cittadino, come membro della comunità civile. Il fatto che la Chiesa, nella sua lungimiranza e con la sua cultura millenaria,  abbia scelto anch’essa la famiglia come il luogo più adatto a proteggere e coltivare i valori su cui si fonda, non può che farmi piacere. Sono felice di avere i credenti, la chiesa come compagni di viaggio, ma io difendo la famiglia da laico e disperatamente.”

Il tema dei Dico non lo lascia indifferente: “Ho l’impressione – dice Zeffirelli – che questa moltiplicazione delle possibilità possa avere effetti devianti soprattutto sui giovani. Già ci si sposa sempre meno, per tanti motivi, il lavoro, i soldi, la carriera, mettere in campo altre scelte è pericoloso.  Poi tutto sembra sullo stesso piano.  La famiglia – insiste Zeffirelli – ha caratteristiche uniche e diverse da ogni altra unione. Ci sono prerogative che sono solo della famiglia, come l’educazione dei figli.

Ognuno poi è libero si seguire il suo amore, la sua inclinazione, non ho nulla contro questo , e non ci devono essere discriminazioni,  ma è sbagliato pretendere diritti costituzionali, nuove leggi.  

Zeffirelli entra nel dettaglio di molte questioni che hanno animato il dibattito sui Dico: “Penso che sarebbe assurdo ad esempio chiedere la reversibilità della pensione, darebbe luogo a storture infinite, a inganni. E poi non sarebbe giusto far gravare sulle tasse di tutti una scelta del genere. Invece è assurdo quello che accade negli ospedali . E’ successo a una coppia di amici che vivevano insieme da una vita: uno dei due si è ammalato e la famiglia ha impedito al compagno di fargli visita. Una cosa assurda e dolorosa che non deve succedere. Ma si tratta anche qui di disposizioni amministrative: non c’è bisogno di inventarsi un matrimonio travestito per risolvere problemi del genere”.%3C/p>

Zeffirelli sa anche della contro-manifestazione di Piazza Navona organizzata dai radicali e da altri partiti e movimenti: “Spero solo che a San Giovanni siano molti di più e non perché lo dicono i preti o i cardinali ma perché è il posto giusto per ogni cittadino”.