Zimbabwe, insegnanti: “Cessino violenze o sarà sciopero generale”

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Zimbabwe, insegnanti: “Cessino violenze o sarà sciopero generale”

05 Maggio 2008

Il sindacato degli insegnanti dello
Zimbabwe ha minacciato di indire uno sciopero generale se il
governo non deciderà di intervenire per far cessare le violenze
contro i suoi iscritti.

Il sindacato ha denunciato 133
aggressioni avvenute la scorsa settimana, mentre 496 insegnanti
sono stati “interrogati su questioni elettorali” e oltre 1.700
sono stati costretti a fuggire. Molti insegnanti hanno svolto
mansione di scrutatori ai seggi durante le elezioni del 29 marzo
scorso, che hanno registrato una netta affermazione del partito
di opposizione, Movimento per il cambiamento democratico (Mdc).

Nei giorni scorsi, l’organizzazione Human Rights Watch (Hrw) ha
dichiarato che “il partito al potere, l’esercito e presunti
veterani di guerra hanno condotto, con il sostegno del governo,
una brutale campagna di violenze, torture e intimidazioni” dopo
il voto. Ieri, anche la Commissione per la pace e la giustizia
della chiesa cattolica ha protestato contro le violenze di
matrice politica, chiedendo alle Nazioni Unite e all’Unione
africana di inviare osservatori per il ballottaggio. Stando ai
risultati ufficiali delle presidenziali resi noti la scorsa
settimana, il leader dell’opposizione Morgan Tsvangirai ha
conquistato il 47,9% dei consensi, contro il 43,2% del Presidente
in carica Robert Mugabe, rendendo cos’ necessario richiamare gli
elettori alle urne. Il secondo turno di voto dovrebbe tenersi
alla fine del mese, anche se l’opposizione non ha ancora fatto
sapere se parteciperà o meno. L’Mdc sostiene infatti da settimane
di aver vinto le presidenziali con il 50,3% dei voti. La legge
prevede che in caso di rinuncia Mugabe venga confermato alla
guida dello Stato.

In un comunicato diffuso durante la messa domenicale, la
Commissione cattolica per la difesa dei diritti umani ha fatto
sapere di non poter più considerare la Commissione elettorale
dello Zimbabwe un “arbitro elettorale neutrale e imparziale”,
dopo il ritardo di cinque settimane per la diffusione dei
risultati presidenziali, durante le quali si sono avute notizie
di omicidi, sequestri e altre torture di matrice politica. “Tutti
i cittadini dello Zimbabwe con spirito imparziale hanno perso
fiducia nella Commissione, a cui non può essere affidato il
controllo del secondo turno elettorale”, si legge nel comunicato.