Il battibecco tra FDI e PD sulla riforma dello sport…e adesso?

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Il battibecco tra FDI e PD sulla riforma dello sport…e adesso?

Il battibecco tra FDI e PD sulla riforma dello sport…e adesso?

30 Ottobre 2022

Il governo Draghi aveva chiuso in extremis la riforma dello sport, densa di novità soprattutto per i lavoratori, ma sembra che la strada del cambiamento sia più impervia del previsto. Ieri Mauro Berruto, deputato del Partito Democratico ed ex commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana e direttore tecnico della nazionale italiana di tiro con l’arco, ha accusato Fratelli d’Italia di voler fare dietrofront sulla riforma. È arrivata pronta la replica di un esponente della maggioranza.

Paolo Marcheschi, senatore di FDI: “niente stop alla riforma, ma servono modifiche”

“Non so come il deputato del Pd, Mauro Berruto, possa aver intuito la mia volontà di far saltare la legge sul lavoro sportivo. Forse si infervora perché sa che la riforma-blitz, fatta ad urne chiuse, fuori tempo massimo, è stata una scorrettezza istituzionale. Spero che lo sport non diventi uno scontro politico”, ha dichiarato Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia.

“Nella riforma ci sono aspetti positivi da salvaguardare ma anche errori grossolani, tempistiche improbabili e cose da correggere in fretta. Le richieste degli addetti ai lavori che rappresentano migliaia di società dilettantistiche e no profit sono state ignorate in Commissione”, ha spiegato il senatore. “Insomma, nessun attacco, si tratta soltanto di recuperare il buon senso ed applicare la riforma con i correttivi necessari per far programmare le prossime stagioni alle società sportive”, ha concluso Marcheschi.

La riforma dello sport non può più aspettare

La speranza è che non si replichi lo schema degli stadi di calcio. Non è il momento di fare la tela di Penelope. Il mondo dello sport non può restare ancor una volta in balia dei battibecchi politici. È passato solo un anno da quando abbiamo rischiato di non poterci presentare alle Olimpiadi per colpa della politica. Ora serve serietà. Se la riforma può essere migliorata, si migliori. Ma in tempi brevi e senza pregiudicarne l’esito. La riforma dello sport non può più aspettare.