Il G20 di Bali, l’Occidente e il mondo multipolare

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Il G20 di Bali, l’Occidente e il mondo multipolare

Il G20 di Bali, l’Occidente e il mondo multipolare

14 Novembre 2022

Il G20 di Bali che si apre formalmente domani è la fotografia del mondo multipolare. Diviso tra interessi politici, geostrategici ed economici. Con l’Occidente schierato contro la Russia, che non partecipa al vertice. L’India che continua a fare affari con Mosca. Gli Usa che danno sussidi alle auto elettriche facendo arrabbiare gli europei. L’Europa che mette dazi ai prodotti che non rispettano i suoi standard di emissioni inquinanti.

La Cina che assiste al decoupling tecnologico degli americani, con le limitazioni imposte da Washington all’export dei semiconduttori. Insomma il G20 di Bali è molto diverso da quelli che in passato hanno permesso ai grandi del pianeta di affrontare crisi economiche come quella del 2008. La globalizzazione arretra, il protezionismo avanza. Il vertice è anticipato dall’incontro che si terrà oggi tra il presidente americano Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping.

Cooperazione tra Usa e Cina

L’obiettivo è individuare “aree di cooperazione” tra Usa e Cina. È il primo incontro per Biden con Xi dal suo insediamento alla Casa Bianca. Per gli Stati Uniti l’incontro ha una grande importanza considerando l’ascendente di Xi sulla Russia di Putin. Gli incontri che ormai più di dieci anni fa sancirono il nuovo corso tra Mosca e Pechino sono abbastanza lontani da poter ipotizzare qualche piccolo cambiamento di rotta.

Dopo la presidenza Trump, le relazioni sino-americane però sono peggiorate e con Biden sembrano aver toccato il punto più basso dalla fine degli anni Settanta. Gli Stati Uniti sono preoccupati per le mire espansionistiche di Pechino su Taiwan e il mare cinese orientale e meridionale. No solo, l’arsenale missilistico e nucleare cinese cresce e mette seriamente alla prova la deterrenza Usa. Pechino, infine, non ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina.

La Cina invece accusa Washington di incoraggiare l’indipendentismo taiwanese e di creare partnership economiche in Oriente al solo fine di contenere Pechino. Xi, dopo il XX Congresso del Partito comunista e il terzo mandato alla segreteria generale, sconta una crisi economica interna. Collegata alla politica di tolleranza zero verso il Covid. Va detto però che i comunisti cinesi stanno ammorbidendo le restrizioni.

G20 di Bali dopo Asean

Riaprire lentamente l’Impero di mezzo alle aziende straniere e assumere una posizione più equilibrata tra Usa e Russia sono due carte che Xi potrebbe giocarsi al G20 di Bali. Biden ha retto alle elezioni di Midterm, ha mantenuto con i Dem il controllo del Senato ma paga a sua volta un’inflazione alle stelle. Quello che interessa a Washington, al momento, è Mosca. La Russia continua ad arretrare in Ucraina. Putin sarà il grande assente a Bali.

Il ministro degli Esteri Lavrov accusa Washington di espansionismo nell’Asia-Pacifico. Definisce “inaccettabile” il linguaggio della Casa Bianca sulla crisi in Ucraina. C’è un margine di manovra per avviare veri colloqui di pace tra Putin e Zelensky?

Poi c’è l’indo-pacifico. Ai lavori dell’Asean, presente anche la Cina, gli Usa sono stati eletti al ruolo di partner strategico globale delle dieci nazioni del sudest asiatico. La regione dell’Indo-Pacifico per Biden deve essere “libera e aperta, stabile e prospera, sicura e resiliente”. Usa, Giappone e Corea del Sud confermano la strategia della deterrenza contro il leader nordcoreano Kim Jong-un, pronti a usare una “forza schiacciante” nel caso in cui Pyongyang utilizzi il nucleare.

Biden al G20 metterà ancora in guardia Pechino sull’alleato di Pyongyang. Con le sue provocazioni, la Nord Corea fa aumentare la presenza militare statunitense in Asia orientale. Tra Ucraina, indo-pacifico, microchip e semiconduttori, la partita tra i grandi del mondo si annuncia molto difficile.