La UE vuole abbassare il prezzo degli sms ma i gestori non ci stanno
27 Novembre 2008
Oggi, mentre i ministri europei delle telecomunicazioni dovrebbero dare il via libera al tetto massimo di 11 centesimi per inviare sms dall’estero con i telefoni cellulari, le compagnie telefoniche provano a demolire il mercato unico europeo. Questa la conclusione a cui si giungerebbe leggendo le cifre riportate sul sito web della Commissione europea dedicato al roaming nell’Unione europea anche se dall’estate prossima si dovrebbe già applicare una nuova tariffa.
Siccome le compagnie di telefonia ne sanno una più del diavolo, non è che ci si fidi molto. Dal 30 giugno 2007, infatti, è in vigore un Regolamento che ha imposto una decisa riduzione delle tariffe sul roaming intracomunitario: tale Regolamento, però, non riguarda i messaggi di testo – sono circa 2,5 miliardi gli SMS che vengono inviati ogni anno nell’Unione europea – e i servizi di trasmissione dati sempre in roaming. La prima conseguenza è che i suddetti servizi costano oltre dieci volte di più di quelli nazionali.
Tutto ciò evidenzia come gli inviti della Commissione europea alle compagnie telefoniche, circa un’autoriduzione delle tariffe, siano rimasti inascoltati: soltanto un operatore in Austria ha provveduto a offrire tariffe migliori ai suoi clienti e non, come dice il Presidente Calabrò, che, sul fronte dei costi “è in Italia che ci sono i prezzi per i consumatori più bassi d’Europa”.
Infatti l’operatore austriaco ha reagito all’invito della Commissione a favore di tariffe migliori e ha offerto a partire dal 16 giugno un pacchetto di 100 SMS a 0,10 euro per messaggio inviato in roaming pur sapendo che i prezzi dei servizi di trasmissione di dati in roaming variano fra 0,25 e 16 euro per MB (IP/08/1048 ). Tra ottobre 2007 e marzo 2008 il costo medio di un SMS inviato in roaming nell’Unione europea è stato di 0,29 euro: purtroppo con variazioni molto significative tra compagnie e nazioni diverse, variazioni che possono assumere la connotazione di vere e proprie brutte sorprese nel caso dei servizi di trasmissione di dati.
I cittadini dell’Unione europea devono essere liberi di mandare SMS all’estero senza pagare un capitale. Le tariffe per il roaming sono già costate fin troppo ai clienti della telefonia mobile, soprattutto al 77% dei giovani che mandano SMS con il cellulare quando sono all’estero. Tanto per rammentare secondo l’ERG (il gruppo dei regolatori europei) sarebbe adeguato fissare un prezzo massimo compreso fra 11 e 15 centesimi per SMS.
Nel nuovo sito web della Commissione Ue sul roaming, per fare luce sui prezzi attualmente fatturati ai clienti che usano il cellulare per inviare SMS o navigare su internet all’estero in uno dei 27 Stati membri dell’UE vengono presentati alcuni esempi: un cliente francese che questa estate invia un SMS in roaming durante le vacanze in Italia potrebbe pagare fino a 0,30 euro, mentre un turista ceco in Italia pagherebbe 0,42 euro (10 CZK). In Spagna, un turista svedese pagherebbe fino a 0,40 (3,79 SEK) per messaggio, un tedesco 0,41 euro, un polacco 0,45 (1,50 ZL) e un turista del Regno Unito addirittura 0,63 euro (0,40 GBP); il prezzo medio degli SMS nell’UE è rimasto invariato da febbraio, quando la commissaria Reding aveva invitato gli operatori ad abbassare volontariamente le tariffe.
Un messaggio di testo inviato in roaming continua a costare circa 0,29 euro (IVA esclusa) ma può raggiungere 0,80 euro per i clienti belgi. Questi prezzi sono oltre dieci volte superiori al prezzo per l’invio di SMS nazionali, che secondo un nuovo studio del regolatore danese (agenzia nazionale IT e telecomunicazioni) può costare anche solo 0,034 euro. La cosa vera è che bisognerà garantire un consistente e strutturale progresso nelle condizioni dei mercati all’interno del mercato interno europeo.