
La crisi fa paura alle Borse. Piazza Affari in calo, inflazione stabile all’1,6%

02 Marzo 2009
Piazza Affari ha aperto la prima seduta settimanale in fortissimo ribasso, in linea con le altre Borse europee e sulla scia della pesante chiusura di Wall Street venerdì e di Tokyo questa mattina. L’idea che guida gli investitori anche oggi è che la crisi economica sia ancora in una fase acuta e non si intravedano segni di una possibile ripresa.
Piazza Affari. Nel dettaglio, a pesare sui listini (il Mibtel segna -2,7% e l’S&P Mib -3,1%, per la prima volta sceso sotto la soglia dei 15mila punti) sono le rinnovate preoccupazioni per la recessione economica e la crisi finanziaria, con il vertice di ieri dei 27 capi di Stato e di governo Ue che hanno bocciato la proposta di un maxipiano di interventi a favore dei Paesi dell’Est. Decisiva, ieri, è stata la posizione del cancelliere tedesco Angela Merkel, presto seguita da altri leader e perfino dai premier di Republica Ceca e Polonia: l’Europa, insomma, interverrà caso per caso nei Paesi a rishio default, riconoscendo significativamente differenze tra gli Stati dell’Europa centrale e dell’Est. Ma stamani c’era attesa anche per i nuovi dati dell’Istat sul costo della vita. Ebbene, le stime sono provvisorie (i dati definitivi saranno diffusi il 16 marzo) ma secondo l’Istitutto di Statistica a febbraio l’inflazione resta stabile. Il mese scorso i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,6% rispetto al febbraio del 2008, segnando la stessa crescita di gennaio (1,6%) e assestandosi così sui livelli di agosto 2007. Su base mensile, invece, c’è stato un incremento dello 0,2% (a gennaio c’è stato un -0,1%). Sull’aumento del costo della vita a febbraio, spiega l’istituto di statistica, ha inciso soprattutto la leggera accelerazione dei beni, che hanno segnato un +1,2% su base annua e un +0,3% sul mese precedente. I servizi invece rallentano, registrando un +2,2% tendenziale e un +0,2% congiunturale.
Le Piazze Europee e il colosso Hsbc. Quello che sembra delinearsi come un lunedì nero non riguarda solo Piazza Affari. A preoccupare, sulla scia del cattivo andamento dei listini asiatici e dei risultati negativi del colosso britannico Hsbc, sono tutte le Borse Europee. La prima banca europea per capitalizzazione ha infatti annunciato un aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline (14 miliardi di euro), dopo il crollo degli utili del 70% nel 2008 a 5,72 miliardi di dollari, e il taglio di oltre seimila posti di lavoro negli Stati Uniti. Questo aumento di capitale sarà il più elevato mai realizzato in Gran Bretagna. Hsbc ha anche annunciato la chiusura delle attività americane di prestiti al consumo per i marchi Hfc e Beneficial e la chiusura della gran parte delle reti negli Usa e ciò porterà alla soppressione di 6.100 posti di lavoro. Il gruppo ha annunciato anche un calo del 28,9% del suo dividendo in dollari per il 2008 a 64 cents, vale a dire un calo del 15% in sterline.
A Londra l’indice Ftse cede lo 0,61% e poi cala ancora del 2,6%. A Milano il Mibtel arretra del 2,7%. A Francoforte il Dax cede dello 0,78% e scende del 2,3% e a Parigi il Cac 40 perde il 2,39%. Molto male anche la Borsa di Tokyo che ha chiuso in pesante calo, con l’indice Nikkei che ha perso il 3,81% soprattutto a causa dei dati sul calo dei salari in Giappone, per il terzo mese consecutivo, e alla conseguente riduzione del potere d’acquisto.
Inflazione nell’Eurozona. Nell’eurozona a febbraio l’inflazione è salita all’1,2%, rispetto all’1,1% registrato a gennaio. È quanto riferisce la stima flash di Eurostat, l’agenzia statistica comunitaria, sottolineando che negli ultimi due anni le sue previsioni si sono rivelate esatte diciassette volte, mentre in altri sette casi si sono discostate di 0,1 punti percentuali dal dato finale. Le statistiche definitive sull’inflazione di febbraio nell’Ue e nell’eurozona saranno pubblicate il 16 marzo.
I settori. Gli aumenti congiunturali più significativi (rispetto cioè al mese precedente) si sono verificati per i capitoli "Bevande alcoliche e tabacchi" (+1,2%), "Comunicazioni" (+1,0%) e "Ricreazione, spettacolo e cultura" (+0,6%); variazioni nulle si sono registrate nei capitoli "Abbigliamento e calzature" e "Istruzione". Una variazione negativa si è verificata nel capitolo "Trasporti" (-0,1%). Anche su base tendenziale, gli incrementi più elevati si sono registrati nei capitoli "Bevande alcoliche e tabacchi" (+4,4%), seguiti da "Abitazione, acqua, elettricità e combustibili" (+3,8%) e "Prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+3,5%). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli "Comunicazioni" (-1,9%) e "Trasporti" (-1,7%).