La manovra da 47 mld è pronta, domani verrà approvata dal Cdm
29 Giugno 2011
La manovra economica verrà approvata domani in Consiglio dei Ministri. Non sarà crisi, il governo supera anche questo scoglio. Il primo incontro di ieri, tenutosi verso l’ora di pranzo tra i maggiori rappresentanti della coalizione di centro-destra, segna la fine delle tensioni che hanno colpito l’esecutivo negli ultimi giorni, anche se non si può ancora parlare di vero ricompattamento. Il ministro Giulio Tremonti si è presentato in maniera tranquilla fuori da palazzo Grazioli, con in tasca non le dimissioni, su cui molti avevano scommesso, ma con una “manovra responsabile”, che si rivela aperta a tutti. Nessuna blindatura quindi, vince la collegialità.
Il provvedimento sarà di 47 miliardi. Circa due per quest’anno, 5 per il prossimo e 20 per il biennio 2013/2014. Tremonti non rinuncia alla stabilità dei conti, al rigore, ma cede su alcuni punti come quello che prevede il controllo diretto dell’Economia su tutti gli altri ministeri. Concede poi alla Lega la revisione del patto di stabilità per i comuni più virtuosi, mentre il presidente del Consiglio ottiene da Bossi segnali di distensione sul fronte dei rifiuti campani.
La bozza della manovra prevede ticket da 10 a 25 euro dal 2012 per le prestazioni medico-specialistiche, un anno di blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione e il congelamento fino al 2014 degli aumenti contrattuali per gli statali, esclusi la polizia e i vigili del fuoco. Verranno imposti tagli alle pensioni più alte, con lo stop alla rivalutazione automatica. Si anticipa al 2014 l’aggancio dell’età pensionabile alle aspettative di vita. Nello stesso documento si prevede, inoltre, una norma anti-badante che ha come obiettivo quello di porre un freno ai matrimoni di interesse fra colf e pensionati. Arrivano i fondi immobiliari pubblici per valorizzare il patrimonio delle amministrazioni locali e la liberalizzazione di alcune professioni.
“Sono soddisfatto” afferma il premier Silvio Berlusconi, che invita i suoi ad andare avanti compatti. Il presidente del Consiglio osserva che è possibile rilanciare l’azione di governo e recuperare punti preziosi, ma per farlo è necessario evitare le polemiche e proseguire nelle riforme. Non è stato previsto alcun taglio alle tasse ma queste saranno “rimodulate”, afferma il ministro degli Esteri Frattini al termine dell’incontro, dimostrando ottimismo per le aperture di Tremonti. Il leader della Lega Umberto Bossi resta sulla difensiva e dichiara che i rischi permangono fino all’approvazione del testo. “Bisogna ancora lavorarci sopra” afferma, ma il compromesso cercato da Berlusconi, seppur a grandi linee, ha avuto successo: l’appoggio della Lega non è venuto meno. Sembrano chiare a riguardo le parole del Guardasigilli Angelino Alfano: “La maggioranza sosterrà la manovra”.
Segnali completamente diversi giungono dall’opposizione. La manovra non soddisfa il Pd. Il suo segretario Pier Luigi Bersani ammonisce il governo e afferma che l’Italia si trova in una fase drammatica. “Il grosso del provvedimento colpirà il Paese nel 2014. Siamo di fronte ad una presa in giro colossale.” Poi denuncia l’incapacità di governare di questo esecutivo. Da Casini e Montezemolo giungono inviti alla responsabilità. Di Pietro parla di “provvedimento irrealistico”.
La Corte dei Conti si mostra scettica. Lo considera “gravoso” e invita a non dimenticare che la riduzione della spesa è ai limiti della sostenibilità. “Bisogna evitare tagli irresponsabili”, il monito. Sulla questione interviene anche il Financial Times, mettendo in evidenza i rischi finanziari che corre il nostro Paese. Secondo il quotidiano inglese, infatti, le banche italiane pagano anche propri difetti strutturali. Queste critiche, che giungono da uno dei Paesi colpiti con maggiore violenza dalla crisi economica per la natura stessa del suo sistema finanziario, risultano a ben vedere alquanto paradossali.