Londra è ancora vera capitale tra storie di spie (russe) e Giubilei regali
12 Aprile 2012
Mentre i giornali anglosassoni scrivono che Anna "la rossa" Chapman, la più nota erede di Mata Hari degli ultimi anni, nel suo ruolo di agente segreto del Cremlino riuscì ad abbordare a New York un ricco avvocato americano (ancora in estasi per le virtù amatorie della giunonica inviata speciale), si torna a parlare di Londra come vera e propria capitale estera delle spie russe. Fonti beninformate sostengono che quasi la metà del personale d’ambasciata, ovvero una quarantina di persone, impiegato in riva al Tamigi sia impegnato notte e giorno nella raccolta di notizie rilevanti per il potere moscovita e, last but non least, in operazioni di controllo ravvicinato dei tanti uomini d’affari che dall’Est hanno raggiunto la Gran Bretagna per proseguire i propri commerci, legali e no, o, ed una cosa non esclude l’altra, al fine di sottrarsi a minacce di morte e carcerazioni.
Il fiorire di spie della Santa Madre Russia nella "perfida Albione" non è dovuto soltanto all’interesse per le faccende domestiche del Regno Unito – di per sè mai noiose e ricche di sorprese – ma è basato altresì sull’idea che da sempre alligna negli uffici dell’ex KGB: la capitale inglese è ritenuta infatti una sorta di "cavallo di Troia" ideale per carpire movimenti, trame, strategie di Washington e Langley. Un’analisi, quest’ultima, non priva di venature semplicistiche, ma dura a morire in quanto riflesso condizionato della Guerra Fredda che fu. E così, dal pub al Grand Hotel, dalle aziende strategiche fino agli stessi dintorni delle stanze governative, è un pullulare di fanciulle discinte, inappuntabili gentiluomini, tecnici specializzati che lavorano indefessi per Vladimir Putin e compagni.
Gli 007 locali conoscono piuttosto bene identità e capacità operative degli avversari, ma ciò non basta ad evitare sorprese, come si evince dalle vicende Litvinenko, Zatuliveter e, forse, Gareth Williams, l’agente trovato defunto dentro una borsa nell’ Agosto del 2010. In vista delle agognate Olimpiadi, dal 27 Luglio al 12 Agosto, e dello storico Giubileo di Diamante di Queen Elizabeth, previsto dal 2 al 5 Giugno, con eventi quali il Thames Diamond Jubilee Pageant, il Te Deum nella Cattedrale di St. Paul e la scenografica ragnatela di 2012 falò che il giorno 4 illuminerà la notte di tutto il Paese, i vertici dell’intelligence hanno ricevuto un messaggio perentorio: nessun errore sarà tollerato. Chi se la sentirà di deludere Elisabetta II, unica sovrana britannica a celebrare il Giubileo al pari della celebre Regina Vittoria?