Anche Ornaghi si oppone al piano casa della Polverini

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Anche Ornaghi si oppone al piano casa della Polverini

23 Settembre 2012

Il piano casa della Regione Lazio, approvato nella nuova versione lo scorso 6 agosto, rischia di essere impugnato anche dall’attuale Governo. Il 24 ottobre 2011, su richiesta dell’allora ministro Galan, lo strumento di co-pianificazione del territorio tra Regione Lazio e Soprintendenze venne infatti impugnato una prima volta con delle motivazioni molto simili a quelle con le quali l’attuale ministro Ornaghi ha chiesto al collega Giarda di fare ricorso.

Impianti sciistici in zone protette, oltre 60 infrastrutture portuali tra ampliamenti, porti canale, porti turistici e marine, cambiamenti di destinazione d’uso per capannoni che porterebbe un ampliamento consistente della cubatura e un ulteriore consumo di territorio, soprattutto agricolo. Esattamente ciò che intende impedire il disegno di legge contro il consumo di suolo destinato a usi agricoli fortemente voluto dal ministro dell’agricoltura Mario Catania, approvato dal consiglio dei ministri due settimane fa e presentato in conferenza stampa dallo stesso premier Monti, che si è detto dispiaciuto di non aver inserito questa misura nel decreto salva Italia.

Con queste premesse, il secondo piano casa della giunta Polverini, che tra l’altro prevede l’abolizione di fatto della cabina di regia immaginata nel vecchio piano demandando la decisione di tutti questi interventi alla sola Regione Lazio, sembra non godere di buoni auspici, anche se uno dei più strenui difensori della tutela paesaggistica dell’attuale legislatura, Salvatore Nastasi, non è più capo di gabinetto del ministero. Con lui il ministro Bondi si oppose alla cementificazione dell’agro romano, sul quale la Soprintendenza pose un vincolo, indusse il Comune di Roma ad abbandonare il progetto di un parcheggio sotterraneo privato sul Pincio e rigettò il piano edilizio dell’amministrazione di Mantova che voleva costruire un complesso residenziale sulla riva del lago tutelato dall’Unesco.

Ora Ornaghi chiede ai colleghi di governo di proseguire su questa strada, impedendo l’ulteriore cementificazione del territorio laziale. La speranza è che trovi ascolto.