Cattivi maestri, l’ultimo Sallusti non leggetelo nelle scuole
13 Gennaio 2014
L’editoriale di ieri di Alessandro Sallusti merita di essere letto nelle scuole italiane. A fine presentazione, però, bisognerebbe tranquillizzare i nostri ragazzi: Sallusti non è certo in corsa per il Premio Pulitzer 2014, e non solo perché sprovvisto di cittadinanza statunitense, ma semplicemente perché il suo modello di giornalismo è l’esatto contrario di quello obiettivo, alto e nobile che dovrebbe fornire linfa vitale al sistema democratico.
Al netto delle offese e dei giudizi taglienti sulle persone, terreno sul quale il direttore del Giornale si conferma insuperabile maestro, il suo articolo di fondo sprizza risentimento in ogni minimo concetto che esprime.
Anche laddove non manca di denunciare il linciaggio mediatico di cui è oggi vittima Nunzia De Girolamo, la sua appare la classica solidarietà pelosa e ipocrita di colui che si compiace del fango gettato addosso a chi viene ora bollato come un traditore della giusta causa, un “utile idiota”, per usare la terminologia stessa del nostro illustre maestro dell’informazione.
Il quale, evidentemente, non prova disagio per essersi inserito nel solco già tracciato a suo tempo da Lenin. D’altronde si sa, anche Sallusti sogna la rivoluzione e la presa del Palazzo d’Inverno!