Natale al veleno per chi denuncia le malefatte della Russia in Cecenia
23 Dicembre 2010
Vladimir Putin ha recentemente affermato che i traditori della Santa Madre Russia si fanno male da soli e non vale la pena prendersi il disturbo di punirli. Non saremo noi a dubitare della parola del premier, la cui esperienza nei servizi segreti, dall’apprendistato ai sommi vertici, suscita in tutto il mondo un sentimento misto tra il timore e il rispetto. A Berlino, città che lo statista di San Pietroburgo conosce bene, da qualche tempo s’ interrogano se una spia " autosospesa" dagli uffici più delicati dell’ex Unione Sovietica sia stata invece vittima di pozioni nemmeno tanto misteriose.
Alcuni medici al lavoro nell’università della capitale tedesca hanno infatti riscontrato che nel sangue di Viktor Kalashnikov, ex ufficiale del Kgb passato nelle file dei critici del Cremlino, e della moglie Marina, una storica piuttosto conosciuta, sono presenti preoccupanti livelli di mercurio, circa 53,7 microgrammi per litro. Dopo l’ allarme dei tossicologi, la polizia sta indagando sull’ipotesi di un avvelenamento mirato a stroncare la coppia, molto attiva negli ultimi anni a livello mediatico e non solo.
I Kalashnikov, oggi protetti 24 ore su 24 dagli agenti teutonici, si sono dati da fare in particolare sul periglioso versante della campagna militare di Mosca in Cecenia, uno dei nervi scoperti del potere post comunista. Il signor Viktor- che avrebbe respinto sdegnato i tentativi di reclutarlo come informatore affermando: "Non sono sul mercato; non ho nulla a che spartire con la feccia" – divenne famoso negli anni novanta, guarda caso insieme al defunto Alexander Litvinenko, accusando Putin e alleati di manipolare il movimento seaparatista ceceno per aumentare la propria forza e popolarità. Anche questo particolare del passato ha portato cattivi pensieri nelle menti di chi adesso deve garantirne sicurezza e sopravvivenza.
Angela Merkel, di solito assai prudente nel maneggiare le questioni internazionali da red alert, vorrà ascoltare le voci di alcuni consiglieri fidati che la dissuadono fin d’ora dall’aprire fronti polemici con i nocchieri russi? Dal canto loro, i dissidenti sparsi per il mondo che hanno ritenuto di entrare temerariamente in collisione con Mosca, sanno persino troppo bene che anche questo Natale non sarà tranquillo. Il nemico li guarda. Anche da un samovar rovente.