Alfano il renziano

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Alfano il renziano

23 Settembre 2017

Alla fine anche Alternativa Popolare ha sciolto la riserva. Sarà Pier Ferdinando Casini il rappresentante degli alfaniani in seno alla neo Commissione d’inchiesta sulle banche. La nomina, però, arriva con notevole ritardo. Ap, fino a ieri, era rimasto l’unico partito che non rendeva ancora noto il nome del suo rappresentante in Commissione. E la cosa non è certo passata inosservata. In ogni caso, il Pd non ha fatto certo di meglio.

Nonostante Renzi, nel maggio scorso, si riempisse la bocca dicendo che “non vedeva l’ora” che la commissione iniziasse a lavorare, i fatti lo hanno smentito. I Dem hanno indicato i loro nomi solo pochi giorni fa, rallentando non poco l’inizio dei lavori di un organo che ormai, a fine legislatura, ha il sapore di uno spot già bello e confezionato da usare magari per la prossima campagna elettorale, piuttosto che un istituto parlamentare nel pieno delle sue funzioni. Come dire: vedete che ho fatto di tutto per andare a fondo sulle crisi bancarie. Ci sarebbe piaciuto tanto indagare sul ruolo di papà Boschi e della figlioletta ministra, peccato che non ce ne sia stato il tempo!

In tutto questo, Alfano cosa fa? Sembra seguire fedelmente le orme del suo alleato. Prende tempo sulla nomina, e così, sulla carta, risulta che chi ha ritardato l’avvio dei lavori non è stato il Pd, bensì proprio Ap. Stesso giochetto sullo ius soli. È evidente che il Pd sia spaccato al suo interno tra chi, come il ministro Minniti (“Faremo ogni sforzo per approvarlo entro la legislatura”) spinge per farlo, e chi, come Renzi, sondaggi alla mano, è più titubante. Ma niente paura, anche in questo caso arriva il soccorso di Ap. Maurizio Lupi, infatti, continua a ripetere a più non posso che Alternativa Popolare “non voterà la fiducia” sul provvedimento. In questo modo però, come per la commissione, risulta che chi alla fine dei conti ostacola il via libera sulla legge è sempre il partito di Alfano.

A questo punto, un dubbio sorge spontaneo: non sarà che il fido Alfano stia facendo altri “favorini” a Renzi, per assicurare qualche seggio per Ap nel prossimo Parlamento? Non a caso, il Rosatellum 2.0, l’ultima proposta di legge elettorale presentata dal Pd, non solo prevede la famosa soglia del 3%, vitale per Ap, ma sembra disegnata su misura per consentire che, anche nel caso (assai probabile) che Alfano non la raggiungesse, i suoi voti non andrebbero sprecati ma andrebbero alla lista dell’alleato che supera il 10%, cioè il Pd. Insomma, l’Alfano furioso di qualche tempo fa che tuonava “mai più con Renzi”, sembra essere ossequiosamente tornato sui suoi passi per continuare a fare sponda al Pd (vedi anche il nuovo accordo Renzi-Alfano in Sicilia). Una vocazione, ormai, più che una scelta politica.