A Cibus 2023 arriva l’ortofrutta made in Italy. L’export vola ma pesa il caro energia
27 Settembre 2022
Cibus apre anche al mercato dell’ortofrutta made in Italy e l’annuncio arriva dal Sud Italia. La prossima edizione della fiera internazionale dedicata all’agroalimentare, in programma il 29 e 30 marzo 2023 a Parma, ospiterà per la prima volta le imprese italiane che producono frutta e verdura.
Un comparto che rappresenta una leva significativa per la competitività del sistema produttivo italiano. A livello internazionale, il commercio ortofrutticolo è pari a circa il 7-8% della produzione globale totale. Tra i primi posti dei principali paesi produttori figura proprio il nostro, con dati importanti. Il fatturato è infatti pari a 13 miliardi di euro, 1.3 milioni di occupati, 300mila imprese e un saldo attivo di 2.3 miliardi di euro. Nel 2021 la crescita su base annua è stata dell’8%, raggiungendo il record in valore di sempre.
Significativa la scelta di dare l’annuncio alla Camera di Commercio di Salerno. Si tratta infatti di una delle province italiane con la maggiore vocazione agricola, basti pensare alle produzioni di eccellenza dell’Agro nocerino-sarnese e della Piana del Sele. La Campania, inoltre, con 580 prodotti – non solo ortofrutticoli – è la regione italiana con il maggior numero di specialità registrate.
Nell’area destinata all’ortofrutta saranno riuniti esclusivamente i produttori di frutta e verdura made in Italy integrando tutta la filiera. Dalle organizzazioni dei produttori ai consorzi di tutela, fino alle cooperative di distribuzione e ai top buyers del segmento. Il comparto punta soprattutto ai processi di internazionalizzazione e alla promozione dell’export. In particolare, le aziende del Sud avranno la possibilità di confrontarsi con le opportunità di apertura a nuovi mercati e a connettersi ancora meglio alla rete tra produzione e distribuzione.
Il settore dell’ortofrutta italiano sarà quindi integrato nella piattaforma di una delle fiere di settore più imponenti su scala internazionale. Nel 2022, Cibus ha accolto 60mila operatori professionali, di cui 3.000 top buyers e 3.000 aziende, contribuendo a tante opportunità di agganciare percorsi di export, innovazione, digitalizzazione.
Lo scenario attuale, segnato da gravi tensioni internazionali, rappresenta però per un settore così votato all’internazionalizzazione una sfida complessa a medio – lungo termine. Se è vero infatti che i numeri delle esportazioni sono positivi e incoraggianti, va anche segnalata la possibilità che i livelli di competitività vengano influenzati dall’aumento dei costi di energia e trasporti e dalla contrazione dei consumi sui mercati esteri.