A un passo dalle elezioni, in Georgia il caos continua a regnare sovrano
20 Settembre 2012
Purtroppo, la situazione politica in Georgia va a deteriorandosi sempre di più. In queste ore la capitale Tbilisi e i suoi dintorni sono sotto assedio da parte della gente comune che chiede la giustizia.
Questi ultimi giorni sono stati tesi nella piccola Repubblica del Caucaso, dopo che alcuni canali televisivi (ancora semi-libere dalla censura governativa) hanno diffuso numerose registrazioni video segrete che hanno svelato la situazione orrenda nel sistema penitenziario georgiano. La polizia e la guardia carceraria ricorre alle vere e proprie torture durante gli interrogatori e la pratica sembra un attività di routine nel sistema carceraria Georgiano che fu creato e modellato da parte del regime locale sotto la supervisione del presidente Saakashvili.
Le manifestazioni che attualmente si svolgono a Tbilisi denunciano i membri dell’attuale regime come dei primi veri ideatori di tali pratiche e chiedono le dimissioni di numerosi ministri che, secondo la gente, sarebbero direttamente coinvolti ad autorizzare un simile operato.
Filmati originali mostrano non solo le carceri per gli adulti ma anche dei riformatori per i minorenni, in cui si praticano le stesse "regole" disumane di violenza. La cosa più scioccante riguarderebbe uno degli ultimi filmati in cui il co-autore delle violenze è stato riconosciuto come il capo della polizia di una piccola città Georgiana – Lagodekhi.
Di fronte a tali rivelazioni la situazione pre-elettorale in Georgia si complicherà ulteriormente e l’ambiente elettorale in generale ne risentirà pesantemente. I partiti dell’opposizione stanno attivamente partecipando in queste manifestazioni gridando allo scandalo e chiedono che il corpo diplomatico occidentale accreditato in Georgia dia una sua opinione e svegli una sua posizione riguardo la tortura istituzionalizzata in Georgia.
È da sottolineare il fatto che, secondo il popolo georgiano, l’Occidente e soprattutto Washington, come i principali sponsor del governo di Saakashvili, hanno la responsabilità di reagire prontamente contro le ingiustizie del regime e di smettere di assecondare e di legittimare solo una determinata parte della politica georgiana…
Considerando il fatto che il Presidente Saakashvili e il suo partito siano dei reali artefici del corpo della polizia e del sistema penitenziario georgiano, i manifestanti vedono il nesso diretto con loro.
Bisogna ricordare che il governo attuale in Georgia ha un controllo totale del paese e sembra del tutto impossibile che le pratiche disumane così diffuse all’interno del sistema penitanziario e della polizia siano rimaste all’oscuro di tutti.
Attualmente esiste il rischio reale che le manifestazione anti-governative attuali crescano a dismisura e diano al regime locale le motivazioni per l’uso della forza per disperderle. Esistono già un paio di precedenti seri del 2007 e del 2011, durante le quali, il partito di Saakashvili diede gli ordini di soccombere le proteste anti-governative per le strade di Tbilisi.
Come abbiamo già raccontato, la Georgia si trova di fronte alle elezioni parlamentari molto importanti che si svolgeranno ad ottobre. È un appuntamento molto atteso non solo da parte dei partiti politici dell’opposizione (pro-democratizzazione) che sperano di riuscire porre fine "al regno" di Saakashvili una volta per tutte, ma anche da parte dell’Occidente che dovrà controllare la correttezza dello svolgimento delle elezioni in Georgia.