A Venezia c’è un mecenate che fa concorrenza alla Biennale
05 Giugno 2011
Accade a Venezia che un mecenate italiano dell’arte internazionale, a distanza di pochi giorni dall’inaugurazione della Biennale d’Arte 2011, sia riuscito a organizzare un evento che darà del filo da torcere alla manifestazione presieduta da Baratta. Con il rischio di metterla in ombra.
A suon di pubblico e personaggi noti che non sono mancati all’inaugurazione della nuova Galleria d’arte di Stefano Contini che, proprio a Venezia, ha la sua sede storica. Che per l’occasione ha aperto anche un nuovo spazio ancor più prestigioso. Quella di Palazzo Pestrin, in Calle larga, a pochi passi da Piazza San Marco. A farla da padroni, i suoi maestri, di ieri e di oggi. “Omaggio agli artisti” e “Giuseppe Veneziano”, sono i titoli del cartellone. Pensato per essere un tributo a tutti coloro che da sempre caratterizzano l’attività della galleria, una delle sedi più rinomate nel panorama dell’arte contemporanea in Italia e all’estero.
Il Palazzo stesso è un vero e proprio museo. Grazie alle video-installazioni di Fabrizio Plessi, che impreziosiscono persino la facciata del palazzo, con una simulazione di cascate d’acqua. Mentre all’interno dell’edificio, in un camminamento al quarto piano, un’altra video-installazione posizionata a terra darà al visitatore la sensazione di camminare su un pavimento d’acqua virtuale. In primo luogo ampio spazio ai maestri di respiro internazionale: Fernando Botero, Julio Larraz, Igor Mitoraj, e Sophia Vari.
Nulla da togliere agli artisti italiani che hanno fatto scuola. Dal paesaggista Giuseppe Cesetti, per continuare con il poeta del colore, Virgilio Guidi. Di notevole rilievo anche quella che possiamo denominare come la scuola di Contini. Ovvero alcuni degli artisti italiani emergenti che la galleria ha saputo coltivare con successo. Tra questi Mario Arlati, il cui lavoro si riconduce a un informale materico di influenza spagnola, ben rappresentato dai suoi “muri” colorati. Che sono l’espressione di atmosfere solari dell’isola di Ibiza in cui vive. Il padano Enzo Fiore, grande inventore di un’arte naturalistica fatta con materiali come la terra, le radici, le resina e gli insetti. Rigorosamente veri.
Non poteva mancare nella scuderia veneziana un iper-realista com’è Enrico Ghinato. Il cui stile inconfondibile ha saputo fare della raffigurazione di automobili di ogni epoca, una vera arte della passione. Credo che chiunque di voi, dopo aver visitato la mostra, potrà testimoniare l’eccellenza di quest’altra biennale veneziana.