Accordo sul Dpef ma non sullo scalone

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Accordo sul Dpef ma non sullo scalone

Accordo sul Dpef ma non sullo scalone

28 Giugno 2007

Manca un minuto alle 18 quando arriva la notizia: il varo del documento di Programmazione Economica e Finanziaria per il triennio 2008-2011, che contiene le linee guida dell’esecutivo sulle quali si baserà la prossima Finanziaria. Dopo sette ore di Consiglio dei Ministri Prodi è riuscito a mettere d’accordo i “suoi”, ma sul fronte delle pensioni rimane irrisolta la questione sull’innalzamento dell’età pensionabile, e con essa anche i malumori all’interno del Governo, con il segretario del Pdci Diliberto che continua a fare pressing  perché non si rinvii ancora l’abolizione dello scalone. Dopo la rottura di qualche giorno fa, il tavolo di confronto con le parti sociali riprenderà la prossima settimana, ma i sindacati non mollano il pressing sul Governo e tornano a chiedere una posizione unitaria come condizione per trattare. Insomma, Prodi ha potuto esprimere la sua felicità per essere riuscito, dopo un anno di Governo, a far firmare il primo documento all’unanimità : “Oggi è la giornata della svolta” , ha detto. Toni trionfanti anche quelli del ministro Padoa Schioppa che in barba alla relazione a dir poco critica della Corte dei Conti diffusa ieri ha detto: “Il tema del risanamento c’è ma non è più un’emergenza”. E giù con un’altra dose di euforia: “Aver messo i conti a posto – ha spiegato il numero uno di via XX Settembre – significa essere ricchi e ciò ci consente di non fare rinunce. Lo scorso anno approvammo un decreto che introduceva una correzione a regime per 7,5 miliardi di euro e un Dpef che indicava una Finanziaria da 30-35 miliardi. La manovra in totale fu di 43 miliardi, di cui 20 a correzione dei conti”. Se non altro da oggi si sa l’ammontare del tesoretto: “Il gettito tributario realizzato nei primi mesi dell’anno ha consentito di proiettare maggiori entrate tributarie per circa 3,1 miliardi per l’anno in corso” si legge nel Dpef.

Pensioni. il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha annunciato che per le pensioni più basse si stanzieranno 900 milioni di euro già in autunno, con un assegno che potrà variare dai 300 ai 450 euro. Un provvedimento che, secondo il leader della Cisl, Guglielmo Epifani, rappresenta, “un passo in avanti”. Il sindacalista ha comunque sollecitato il governo a fare in fretta su una proposta di mediazione per superare lo scalone. Il tavolo di confronto riprenderà la prossima settimana.

Giù Ici e pressione fiscale. Una delle misure contenute nel Dpef, riguarda l’Ici sulla prima casa, che diminuirà a partire dal 2008. Anche la pressione fiscale, al 42,8% quest’anno, dovrebbe calare nel 2008: dal 42,6% al 42,1% del 2011. “Tenuto conto dell’andamento tendenziale” dei conti, “il profilo degli obiettivi comporta la necessità di una manovra correttiva complessiva di circa 1,4% del pil nel 2009-2011”, scrive Padoa-Schioppa nel Dpef.

Tesoretto a quota 3,1 miliardi. Il decreto legge sul tesoretto che accompagna il Dpef vale lo 0,4% del Pil nel 2007 per un gettito complessivo di “circa 3,1 miliardi per l’anno in corso”. Si prevedono misure complessive per 6,5 miliardi di euro, come ha riferito il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.  L’aumento della stima programmatica del deficit/Pil al 2,5% rispetto al tendenziale del 2,1% ha consentito di reperire «6,5 miliardi per quest’anno rispettando l’estremo limite dei nostri impegni con Bruxelles e ci permette di non fare nessuna manovra per il 2008», ha spiegato Padoa-Schioppa.

Rapporto debito-pil. Il rapporto debito-pil scenderà sotto il 100% nel 2010, al 98,3%, e nel 2011 si attesterà al 95%. Nel 2007, il debito-pil è previsto a 105,1%, nel 2008 al 103,2% e nel 2009 al 101,2%. Mentre il rapporto deficit-pil è al 2,5% nel 2007, al 2,2% nel 2008, all’1,5% nel 2009, allo 0,7% nel 2010 e cambia di segno diventando avanzo dello 0,1% del pil nel 2011. “Tenuto conto dell’andamento tendenziale dei conti il profilo degli obiettivi comporta la necessità di una manovra correttiva complessiva di circa 1,4% del pil nel 2009-2011”. Padoa-Schioppa ha confermato una manovra “zero” nel 2008.

Privatizzazioni. Dopo Alitalia (la cui vicenda non si è ancora conclusa) potrebbe toccare alla Zecca e all’Istituto Poligrafico e alle Poste italiane affrontare un processo di privatizzazione. Nel Dpef 2008-2011, infatti, il governo ribadisce l’impegno a “proseguire una politica di preparazione e progressiva apertura del capitale di società controllate Tesoro nella consapevolezza che da tali processi possano risultare benefici rilevanti anche per le stesse aziende”.

Fs, Anas, Tav. Il Dpef prevede un ingente volume di investimenti per le ferrovie e le infrastrutture stradali. In particolare sono previsti circa 4,291 miliardi di euro per l’Anas e 22,165 milioni per Rfi per il periodo 2007-2011. Secondo il ministro delle Infrastrutture  Antonio Di Pietro il cosiddetto “allegato Infrastrutture” al Dpef, approvato dal Cipe, prevede anche finanziamenti per la Tav Torino-Lione.