Ad Atene Rösler ha portato rassicurazioni e… imprese tedesche

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Ad Atene Rösler ha portato rassicurazioni e… imprese tedesche

08 Ottobre 2011

Il viaggio in Grecia del Ministro dell’Economia tedesco Philipp Rösler, accompagnato da ben settanta imprenditori che vogliono investire nel paese più indebitato del mondo, sembra una sceneggiatura di un film comico più che una visita ufficiale di un ministro del paese-guida dell’Unione Europea. D’altronde: perché un viaggio del genere, che in passato è stato fatto in paesi di maggiore attrazione economica e commerciale come Russia e Cina, viene fatto anche in Grecia?

La risposta è semplice: la Germania sa benissimo che la Grecia deve restare all’interno dell’Europa ed, altresì, è consapevole che la Grecia è un potenziale mercato dal quale si può trarre profitto. Non è, naturalmente, un caso che la gran parte degli imprenditori che hanno accompagnato il ministro tedesco nella sua breve visita (ventiquattro ore esatte!) in Grecia siano attivi nel settore dell’energia solare. Investire nel paese più indebitato è possibile, a patto, però, che vengano realizzate le riforme che l’Europa (e soprattutto la Germania) chiedono e, giustamente, pretendono.

Le tensioni sociali e le trattative sulle riforme stanno rallentando troppo le riforme indispensabili perché la Grecia esca dalla crisi nella quale si ritrova. Il viaggio di Philipp Rösler deve essere inserito in questo contesto: vuole mettere pressione ai governanti greci. Vuole far capire che una Grecia “riformata” è un partner economico e commerciale. I vantaggi sarebbero per tutti, per la Germania (ed eventuali altri paesi che intendono investire), ma anche, e soprattutto, per la Grecia stessa. Per questo motivo Rösler ha voluto più volte sottolineare l’importanza e la necessità che la Grecia resti nell’eurozona.

In questo senso il giovane e liberale Rösler ha proposto una banca speciale che possa dare crediti vantaggiosi ai possibili imprenditori stranieri che decidono di investire in Grecia. Rösler ha chiesto che gli altri stati europei appoggino quest’iniziativa, anche se, aggiungiamo noi, questo programma sembra contrastare, almeno in parte, con quanto sostenuto da Rösler stesso qualche giorno fa. Ci riferiamo alle sue dichiarazioni su un processo di insolvenza pilotato per gli stati in crisi (Grecia compresa ovviamente). D’altronde come non comprendere la sottile ironia della Frankfurter Allgemeine Zeitung che ha titolato ieri: Herr Insolvez bringt Investoren – Signor insolvenza porta investimenti. “Herr Insolvez” è, tra l’altro, l’etichetta data dai giornali greci a Rösler.

Il compito del ministro dell’economica tedesco ad Atene non è stato facile. Il clima politico e sociale non era certamente dei migliori ed, inoltre, tra Grecia e Germania non c’è mai stato grande amore. L’immaginaria sfida di calcio tra Germania e Grecia messa in scena dai Monthy Paython si fonda, indubbiamente, su un sostrato antropologico e sociale vero e autentico. Come riporta, del resto, Michael Martens, il corrispondente da Atene della Frankfurter Allgemeine Zeitung, gli attacchi alla politica economica tedesca sono frequenti ed a volte anche molto pensati.

Uno dei commentatori greci più conosciuti e seguiti, Giorgios Delastik ha accusato, in passato, Angela Merkel di volere una “Dachau economica”. Ha ancora paragonato la politica di Berlino all’occupazione della Grecia da parte delle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale. Anche durante le dimostrazioni di protesta degli ultimi giorni ad Atene, alcuni cittadini si sono travestiti da Adolf Hitler ed Angela Merkel. Altri hanno messo in scena un massacro di soldati tedeschi a cittadini greci.

Insomma i greci non ci stanno e, seppure con poco stile, non sembrano volersi piegare alle richieste tedesche. In Grecia, naturalmente, non la pensano tutti così, ma è certo che ormai nella classifica di popolarità, la Germania, tra i greci, occupi gli ultimi posti. Il clima politico della visita di Rösler non è proprio stato dei migliori, anche se come riportato da molti quotidiani tedeschi, questo viaggio è stato snobbato dalla stampa greca. La visita di Rösler, infatti, sembra aver avuto un valore ed un significato soprattutto per la politica interna tedesca. Ricordiamo che Rösler è, dal maggio scorso, il leader dei liberali (FDP) e che questi vivono un momento di profondissima crisi.

Dopo aver perso tutte le elezioni regionali dell’ultimo anno, la FDP, secondo l’ultimo DeutschlandTrend ha raggiunto un nuovo record negativo: 3 per cento, che vuol dire essere fuori dal Bundestag (il parlamento tedesco). Un dato decisamente allarmante. Per informazione ricordiamo che l’Unione (CDU-CSU) è data al 32, la SPD al 30, i Verdi al 17, i Pirati, sorprendentemente, all’8, l’estrema sinistra al 6.

Rösler con questo viaggio ad Atene e con il suo recente attivismo a livello europeo sta cercando di dare un profilo politico nuovo e più internazionale al suo partito che sembra non riuscire proprio a risollevarsi dalla crisi in cui il leader precedente Guido Westerwelle l’ha, tristemente, condotto.