Agenti inconsapevoli, Secret Service nel bordello e arresti in Iran

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Agenti inconsapevoli, Secret Service nel bordello e arresti in Iran

19 Aprile 2012

Timo Kivimaki stimato professore finlandese in forza presso l’Università di Copenhagen, dove insegna a centinaia di studenti politica internazionale, con una speciale attenzione alla risoluzione dei conflitti, non pensava che fornire informazioni a funzionari russi potesse far scattare la grave accusa di spionaggio, con l’annesso rischio di trascorrere sei anni dietro le sbarre. Il brillante accademico, che per le notizie narrate a Mosca avrebbe percepito circa sedicimila euro, ha confidato agli inquirenti d’ aver pensato di operare alla stregua d’un normale consulente, e che i suoi interlocutori "non sembravano affatto spie, ma diplomatici". Peccato che i servizi segreti danesi stentino a credere alla tesi che un personaggio così esperto e dotto possa essere finito senza accorgersene nella rete degli 007 ex KGB. Forse, la storica figura dell’ agente inconsapevole, molto nota anche nella storia italiana, torna a far capolino nella consueta veste di pezza giustificativa per veri o finti svampiti.

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Mark Sullivan, il capo di quel Secret Service finito nell’occhio del ciclone dopo la vicenda dei ludi a luci rosse in Colombia, resterà, almeno per i prossimi mesi, al proprio posto. Dopo lunghi consulti, Barack Obama ha ritenuto che il numero uno dei suoi  irrequieti "angeli custodi" non abbia responsabilità dirette per gli atteggiamenti licenziosi dei sottoposti, apprezzandone la rapida reazione dopo aver scoperto le  loro tresche con prostitute. In realtà, fonti di Washington, attribuiscono la decisione presidenziale alla realpolitik elettorale: a pochi mesi dal voto per la Casa Bianca, in assenza di palesi e provate mancanze, meglio evitare di toccare poltrone nel delicato settore della sicurezza.Frattanto, nei bordelli di Cartagena-  ricordiamo che in terra colombiana la prostituzione è legale in alcune zone definite "di tolleranza" – dove gli avventori parlano divertiti dei bollenti spiriti a stelle e strisce, un gruppo d’ investigatori americani guidato da un colonnello dell’ Air Force e da un avvocato militare, ha iniziato la ricerca delle ventuno signorine che avrebbero allietato le ore degli  undici agenti sbronzi e smemorati dei doveri professionali.C’è da giurare che le donne, abituate a un tariffario che s’aggira intorno ai trecento dollari a prestazione, dopo non aver ricevuto il becco d’un quattrino dai visitatori stranieri, muoiano dalla voglia di cantare.

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Trionfalismo in Iran per l’arresto di quindici presunte spie israeliane. Il locale ministero dell’Intelligence ha affermato che grazie all’ operazione è stato sventato un attentato mortale contro una personalità che Gerusalemme aveva messo da tempo nel mirino dei suoi commandos. Le autorità di Teheran hanno infine aggiunto di essere riuscite a smantellare una strategica base del Mossad, sita in un Paese confinante. La probabile reazione d’Israele, come sempre in questi casi, dovrebbe basarsi sui fatti.