Al G8 l’Italia difenda i cristiani dalle persecuzioni. Firma anche tu l’appello
03 Luglio 2012
di redazione
Non passa giorno senza che non ci pervengano notizie sulle persecuzioni contro i cristiani nel mondo. Barbari attentati durante celebrazioni rituali cristiane; legislazioni punitive nei confronti delle minoranze cristiane; persecuzioni indiscriminate e disumane. Non più tardi di due domeniche fa, tra il Kenya e la Nigeria, ventuno persone hanno pagato con la vita l’appartenenza alla fede in Cristo.
Crediamo sia urgente raccogliere l’invito che arriva ormai da molte parti a che l’Italia assuma un ruolo di primo piano nella denuncia, presso i maggiori organismi internazionali e intergovernativi – dalle Nazioni Unite, passando per il Consiglio Europeo, fino al G20 e al G8 -, dell’odio anticristiano.
Spesso il mondo musulmano, nella sua declinazione di ummah, di comunità islamica transfrontaliera, ha dato prova di sapere reagire, non sempre a ragione, a quelli che erano percepiti come attacchi verbali e fisici al proprio credo e ai propri fratelli, raccogliendo il sostegno dell’Onu. Ci pare urgente che l’Occidente ritrovi un forte senso della comune identità cristiana, anche attraverso un’azione di governo corale a livello internazionale già a partire del prossimo G8 di Camp David.
Siamo convinti che, in continuità con l’attenzione dimostrata su questo fronte dal precedente governo, tocchi all’attuale esecutivo italiano – anche alla luce dell’esistenza entro i confini naturali dell’Italia di Santa Romana Chiesa e del forte senso di adesione degli italiani ai valori cristiani – farsi portatore di un’iniziativa di politica estera che declini una strategia d’ampio respiro diplomatico, presso tutti i governi del mondo, soprattutto quelli dei paesi a maggioranza musulmana, laddove più frequentemente si manifesta l’arbitraria violenza anti-cristiana.
Crediamo infine che il valore della reciprocità in materia di trattamento delle minoranze religiose sia cemento indispensabile nelle relazioni tra le genti e i governi, soprattutto in un mondo destinato a essere sempre più interdipendente.
L’Occidente cristiano dà prova ogni giorno d’accettare la sfida politica del rispetto interreligioso nelle proprie società e nelle proprie terre. Lo fa talvolta anche pagando il costo di mutare in profondità e in poco tempo identità nazionali e religiose nate da esperienze storiche plurimillenarie. E’ giunto il tempo che il resto del mondo faccia la sua parte. (Questo appello è apparso sulla versione cartacea del quotidiano L’Avvenire di Domenica 13 Maggio 2012).
Chiunque voglia aderire a questo appello può lasciare un commento d’adesione a questo articolo o mandarci un’email a redazione@loccidentale.it indicando Nome, Cognome e Città.
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Grazie per il vostro sostegno.
La Redazione de l’Occidentale
Primi firmatari:
Anna Bono
Margherita Boniver
Lamberto Dini
Franco Frattini
Giancarlo Loquenzi
Alfredo Mantovano
Fiamma Nirenstein
Gaetano Quagliariello
Eugenia Roccella
Maurizio Sacconi
Hanno aderito inoltre:
Mariarosa Abbiati, Milano
Mauro Alagna
Gian Paolo Babini, Lugo (Ra)
Marco Binagni, Cerro Maggiore (MI)
Maurizio Brunetti, Roma
Marcello Camici
Remo Cantoni
Stefano Carloni, Roma
Placido Saya Loredana Cian
Franco Coruzzi
Donatella Da Corte, Belluno
Roberto Del Fabbro
Maria Grazia Del Pra
Giuseppe Di Biase
Bruno Dore, Torino
Alfredo Errico
Luigi Facci
Valentina Fanton
Gianni Fochi
Gaetano Fiorella, Trezzano Rosa (MI)
Antonio Fulco
Teresa Garelli
Luciano Gini
Arnoldo Hall, Saluggia (VC)
Mititelu Maricel Irinel
Fulvio Lisanti
Celestina Lui
Flavio Mainetti
Elena Manzoni di Chiosca
Marco Marcelli
Carmine Morelli
Pierluigi Natale, Roma
Elena Pagani
Bartolomeo Pellegrino, Cuneo
Severo Piazzi
Giovanni Poggiali, Ravenna
Salvato Re
Rosanna Quagliariello
Luigi Russo, Milano
Dante Salmè
Liana Sammartino, Vancouver, Canada
Fernando Sannazzaro
Italo José Scamoni
Greta Sian, Udine
Ritvan Shehi, Roma
Giovanni Stefanelli, Reggio Emilia
Luciano Steve
Giuseppe Tormen
Vanda Vinci
Lino Venturini
Simona Vergani, Amsterdam
Antonio Volpato
Fernando Zaino