Alla “Linke” tedesca serve una nuova e definitiva perestroika

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Alla “Linke” tedesca serve una nuova e definitiva perestroika

03 Agosto 2010

Era convinto di riuscire ad affrancare il suo partito da occhi ed orecchi degli spioni interni tedeschi Bodo Ramelow, l’ esponente della formazione di sinistra Linke che per questo nobile scopo ha materialmente presentato un ricorso al tribunale amministrativo di Lipsia, ma i giudici  non ne hanno voluto sapere, continuando a pensare che alcuni suoi compagni siano ancora sospettabili di avere "tendenze incostituzionali" e restino quindi monitorabili dalle forze di sicurezza.

Linke ha reagito alla decisione a muso duro, affermando la volontà di utilizzare tutti i mezzi legali e politici a disposizione contro la molto indesiderata sorveglianza speciale e rifiutando sdegnosamente d’ espellere dai ranghi gli iscritti che fanno riferimento alle ali estreme di Piattaforma comunista e Forum marxista perché, parole del presidente Ernst,  "non ci si lascia imporre chi può o meno costurire una corrente". Principio poco discutibile, da parte di chi ha una visione liberale della politica.

Solo che la sinistra radicale fondata dal vecchio Oskar Lafontaine, che alle ultime elezioni politiche ha guadagnato un ragguardevole 11% dei consensi e governa insieme alla Spd tre quarti dei parlamenti della Germania, tra cui la città land di Berlino e il Brandeburgo, non è propriamente al di sopra di ogni legittimo sospetto. Come non ricordare, tra l’ altro, il caso del presunto agente della Stasi, il famigerato servizio segreto della Repubblica Democratica tedesca, Gregor Gysi,  testa pensante di Linke?

In una vicenda che arrivò persino a lambire la figura della cancelliera Angela Merkel, quella relativa alle operazioni di spionaggio contro il chimico ed oppositore del vecchio regime dell’Est Robert Havemann, il noto avvocato nonchè comunista mai pentito, fu accusato di recitare un ruolo di primo piano. Gysi avrebbe lavorato come IM (Inoffizieller Mitarbeiter), una sorta di collaboratore non ufficiale, per la Stasi e, nelle vesti di legale dello sventurato Havemann, si sarebbe dato da fare per passare documenti riservati al ministero per la sicurezza dello stato governato per lunghi anni dal pugno di ferro di Erich Honecker.

E’ passato molto tempo, e lo stesso Gysi, ai primi segnali del rinnovamento provenienti dall’Urss di Michail Gorbaciov divenne uno dei suoi convinti sostenitori in terra tedesca, ma evidentemente l’ ombra del sospetto non è sparita insieme al Muro di Berlino. Forse, per abbandonare le cure degli 007 teutonici, il partito della sinistra radicale dovrebbe avviare un’ ultima, definitiva, Perestroika.