Alle elezioni in Nord Reno la Cdu non tiene e ora la Merkel è più debole
14 Maggio 2012
Una piccola Germania. E’ così che la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha descritto il Nord Reno Westfalia, un Land talmente grande e importante da cambiare in modo decisivo gli equilibri politici. Nel 2005 la sconfitta della coalizione di centro-sinistra costringe l’allora Cancelliere Gerhard Schröder a dimettersi. I guai di Angela Merkel iniziano con la sconfitta nel 2010 della sua coalizione proprio nel Nord Reno Westfalia.
Non è un Land come gli altri, è il più popoloso della Germania ed una regione strategicamente fondamentale nello scacchiere politico tedesco. Ulteriore dimostrazione di questa importanza è data dal fatto che alcuni leader nazionali si sono messi in discussione in prima persona nelle elezioni del 2012: Lindner per i Liberali e Röttgen per la CDU. Le conseguenze dei risultati elettorali potrebbero vedersi a Berlino molto presto. Sarà così anche questa volta anche perché i risultati sono un piccolo cataclisma.
I Socialdemocratici (SPD) ottengono uno straordinario 39,1 per cento (+ 4,6 rispetto alle ultime elezioni), la CDU si ferma ad un misero 26,3 per cento (perde l’8,3 rispetto al 2010), i Verdi mantengono quasi invariati i propri voti, 11,3 per cento (12,1 nel 2010), i Liberali si confermano in ripresa e arrivano all’8,6 per cento (+1,4 rispetto al 2010), i Pirati restano la più grande novità della politica tedesca ottenendo il 7,8 per cento dei voti (non c’erano nel 2010), infine, l’estrema sinistra resta in calo e si ferma ad un 2,5 per cento (-3,1 rispetto alle ultime elezioni). La Linke non supera lo sbarramento e non avrà alcuna rappresentanza nel Parlamento regionale di Düsseldorf.
Alle elezioni di ieri si è arrivati dopo due anni di governo di minoranza rosso-verde, tra socialdemocratici e Verdi. La Ministra-Presidente uscente, Hannelore Kraft (SPD), è sempre stata la favorita. Che la SPD fosse la prima forza, non è una grande novità. Era ampiamente previsto. Il Nord Reno Westalia è sempre stata una delle roccaforti dei socialdemocratici ed a parte la partesi 2005-2010, la SPD è sempre stata molto forte in questo Land. Per i Liberali la sfida era di riuscire a superare lo sbarramento del 4 per cento e la missione di Lindner (FPD) si può dire compiuta con successo.
Per la CDU, come evidenziato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’obiettivo (simbolico) era non scendere sotto il 30 per cento. Il 26 per cento dei voti rappresenta il minimo storico della CDU in questa regione ed una “chiara sconfitta” come ha detto il candidato della CDU Röttgen. Ricordiamo che Norbert Röttgen è anche Ministro dell’Ambiente del Governo Merkel e che proprio due giorni prima del voto il suo progetto di legge su una riduzione degli incentivi al fotovoltaico è stato bocciato dal Bundesrat, la Camera delle Regioni.
Per il leader renano della CDU è stata una settimana horribilis ed uno degli effetti a Berlino potrebbe proprio essere un ridimensionamento del Ministro uscito sconfitto a Düsseldorf tanto che il leader della CSU Seehofer ha già messo in discussione l’opportunità che Röttgen resti nella squadra di governo. Nel frattempo Röttgen si è già dimesso dalla guida della CDU nel Nord Reno Westfalia.
Quali saranno gli effetti sugli equilibri politici a Berlino è ancora presto per dirlo. Molto difficile che Angela Merkel si dimetta dopo questo voto, il contesto internazionale non lo consente. Certo è che la Cancelliera oggi è più debole e se questa sconfitta elettorale porterà ad un atteggiamento più morbido e dialogante nella gestione della crisi dell’euro, dipenderà molto da come il nuovo Presidente francese Hollande e Mario Monti sapranno sfruttare la situazione.
I risultati del Nord Reno Westfalia sono la dimostrazione, inoltre, che il progetto politico tra cristiano-democratici e liberali esce, ancora una volta, fortemente indebolito e, probabilmente, privo di prospettive future. I due partiti non riescono più ad essere vincenti insieme, lì dove la CDU vince, perde la FDP e viceversa, come nel caso di queste ultime elezioni. Si tratta, d’altronde, dell’ennesima sconfitta in elezioni regionali di una coalizione di governo che non è mai decollata e che quasi certamente alle prossime elezioni del 2013 non verrà riconfermata.
C’è però una differenza rispetto ad altri paesi europei dove crescono, in modo preoccupante, i partiti di estrema destra o di estrema sinistra, in Germania i partiti tradizionali restano ancora, tutto sommato, stabili. Il voto di protesta viene solo in parte catalizzato dal Piratenpartei che però non è certamente un partito sovversivo, ma semplicemente non classificabile in una tradizione politica precisa.
Queste elezioni, infine, sanciscono il definitivo salto di qualità di Hannelore Kraft donna ed estremamente pragmatica. Se un po’ ovunque in Europa si cercano politici carismatici e spettacolari, in Germania con l’ascesa di Hannelore Kraft (Presidente della Nordreno Westafalia, SPD), Ursula von der Layen (Ministro del Lavoro, CDU) e Annegret Kramp-Karrenbauer (Presidente del Saarland, CDU) si delinea un politico meno affascinante, ma sicuramente più affidabile e che trasmette più fiducia.