Altro che “proxies”, l’Iran attacca frontalmente Israele

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Altro che “proxies”, l’Iran attacca frontalmente Israele

Altro che “proxies”, l’Iran attacca frontalmente Israele

14 Aprile 2024

Altro che ritorsione affidata ai “proxies” come Hezbollah… La Repubblica Islamica dcll’Iran attacca frontalmente Israele con oltre 150 tra droni e missili, dopo l’incursione all’inizio di aprile in Siria che ha ucciso 12 iraniani, tra cui due alti generali delle Guardie della Rivoluzione. Teheran sceglie un momento propizio, con Biden impegnato in campagna elettorale negli USA che deve vedersela con la sinistra del partito democratico e la maggioranza degli americani scettici verso nuovi interventi americani in Medio Oriente.

Biden infatti dopo l’attacco avverte Netanyahu che gli Stati Uniti non sosterranno l’eventuale contrattacco di Israele, con il rischio di una guerra globale totale, chiedendo una risposta diplomatica. Il presidente americano dice a Israele in una telefonata notturna: “Hai vinto, prendi la vittoria”, dopo che l’IDF è riuscito ad abbattere “quasi tutti” i droni e i missili in arrivo. A essere ferita, gravemente, solo una giovane ragazza beduina.

Lo spazio aereo in tutto il Medio Oriente è stato chiuso, i voli dirottati, mentre l’Iran agiva. È il primo attacco diretto di Teheran contro Gerusalemme nella storia. I Jet di Gran Bretagna, Stati Uniti e Giordania hanno contribuito ad intercettare i droni e i missili iraniani; Hezbollah in Libano e gli Houthi dello Yemen hanno attaccato contemporaneamente obiettivi israeliani. Secondo fonti iraniane, la rappresaglia contro Israele ha inferto “pesanti colpi” a una base aerea nel deserto del Negev, notizia smentita da Israele.

Ora la diplomazia internazionale teme che una rappresaglia israeliana contro l’Iran possa portare a un’altra escalation regionale. Dall’Iran arrivano diverse foto di cittadini in festa. Presto potrebbero pentirsene amaramente: la teocrazia iraniana appare esposta più che mai al rischio di un cambio di regime dopo la rivoluzione Khomeinista, stretta fra ribellioni interne e la pressione internazionale. Ora Teheran è nel mirino di Israele. E dei suoi alleati?