America sotto attacco, l’ISIS dà il benvenuto a Trump

L’anno nuovo negli Stati Uniti è iniziato con un dramma che ha sconvolto la nazione e riportato al centro del dibattito politico e sociale il tema del terrorismo islamico. A New Orleans, durante i festeggiamenti di Capodanno, un pick-up lanciato a tutta velocità sulla folla in Bourbon Street ha causato 15 morti e oltre 25 feriti.

L’attacco, rivendicato dall’ISIS, porterebbe la firma di Shamsud-Din Jabbar, un veterano dell’esercito statunitense, originario del Texas. Le indagini dell’FBI hanno svelato un quadro inquietante: i video postati dall’attentatore poche ore prima, in cui esprimeva la volontà di uccidere, e una bandiera dell’ISIS trovata nel veicolo, suggeriscono un’adesione radicale al terrorismo islamico.

Il presidente Biden ha invitato a non cedere a conclusioni affrettate, pur confermando l’ispirazione jihadista dell’attacco. Intanto il dibattito politico si infiamma: Donald Trump, nuovo inquilino della Casa Bianca, ha legato l’attentato al tema dell’immigrazione illegale.

Poche ore dopo, un altro evento ha scosso il Paese: a Las Vegas, un veicolo Tesla è esploso davanti al Trump International Hotel, causando un morto e sette feriti. Le autorità, pur considerando l’episodio isolato, non escludono un possibile collegamento con i fatti di New Orleans. Il ritrovamento di bombole di gas e fuochi d’artificio nel veicolo ha aperto ulteriori piste investigative, sollevando interrogativi sulla natura di questi attacchi.

Questi eventi sembrano configurarsi come un macabro “benvenuto” al nuovo corso politico americano, a Trump e a Elon Musk, con l’ISIS pronto a sfruttare ogni fragilità per terrorizzare e dividere l’America.