Analfabetismo antifascista
08 Gennaio 2018
Analfabetismo antifascista. “L’avrebbero elevato al rango di articolo”. Paolo Berizzi sulla Repubblica del 30 dicembre impegnato nell’insensata campagna calabresian-cerniana sul nuovo pericolo fascista, cioè la bislacca trovata con cui in Largo Fochetti sperano di cavarsela a tenere insieme lettori di sinistra renzisti e antirenzisti, sostiene che i costituenti se avessero assistito alle orde nere di oggi, avrebbero sicuramente trasformata quella che era una “norma transitoria” in un “articolo definito della Costituzione”. In realtà né Dc né comunisti volevano dare “definitivamente” spazio a persecuzioni legali di idee sia pure odiose come quelle fasciste, perché entrambi temevano che sarebbe potuto arrivare il momento in cui queste persecuzioni si sarebbero scaricate anche contro di loro. Ferma, in questo senso, fu l’opposizione del Pci a Mario Scelba che a metà degli anni Cinquanta voleva mettere fuori legge il Msi. All’”insensata campagna” republicona sull’”orda nera” che abbiamo citato non basta sostenere scempiaggini sugli idioti che compiono atti di razzismo o liquidare come fascisti movimenti magari da contrastare ma che non perseguono con la violenza obiettivi di sovversione della democrazia, vorrebbe anche ridisegnare la storia come più le aggrada.
Alfano è uomo d’onore. “Sono onorato di aver dato il mio contributo”. Così dice Angelino Alfano al Corriere della Sera del 30 dicembre. Alfano ha sostanzialmente dato due importanti contributi: ha fatto diventare un ministro bravino quasi come Roberto Maroni, Marco Minniti, uno che appare un genio in comparazione al suo predecessore. Ed è riuscito, diventato ministro degli Esteri, a dare, sempre per comparazione, qualche risalto (pur gestito sciaguratamente come in occasione di Gerusalemme capitale di Israele) a Federica Mogherini che si era lost in translation.
Ah, già, quei poveretti della Spd si sono accorti che un socialdemocratico deve interessarsi anche al popolo. Non solo della Grazprom.“You cannot have trasnational governance without limiting the power of National parliaments, thereby limiting the power of the people”. Jochen Bittner in un’opinione sul New York Times del 29 dicembre, spiega perché i socialdemocratici tedeschi hanno in venti anni dimezzato quasi i voti: non avevano ragionato sul fatto che puntando essenzialmente sulla governance di istituzioni sovranazionali, indebolivano il potere dei Parlamenti e quindi quello del popolo cioè il cuore di un movimento socialista. Per quanto il quotidiano newyorkese sia fastidiosamente liberal, si può permettere comunque “opinioni” che sulla grande stampa del piccolo establishment italiano, sarebbero subito scomunicate.
Le Quisling del femminismo. “A woman who took off her hijab during anti-government protests in Iran has been branded ‘a hero’” Mirror news del 30 dicembre riporta una foto di una giovane donna iraniana (diventata subito un eroe della protesta) che, salita su un auto sfidando il regime degli ajotollah, si è tolta l’hijab. Una bella lezione per le femmniste à la Mogherini, nota fan di Teheran. O per quelle che venerano Hillary Clinton, una che per i suoi comportamenti di copertura del marito Bill è una sorta di Vidkun Quisling della lotta per la dignità delle donne. O le femministe à la Weinstein, il produttore hollywoodiano da cui si facevano proteggere finché un maschietto scottato da problemi famigliari come Ronan Farrow non le ha costrette a protestare.