Anche Alitalia sul tavolo di Berlusconi e Putin nel weekend?
17 Aprile 2008
E’ possibile che il nodo dell’Alitalia si risolva, almeno in parte, oggi o domani in Sardegna negli incontri privati tra il Presidente del Consiglio in pectore Silvio Berlusconi (in attesa di incarico, da parte del Capo dello Stato, a formare il Governo) ed il leader russo, il suo “grande amico” Vladimir Putin. La chiave per la soluzione sarebbe il rientro sulla scena dell’Aeroflot come potenziale partner industriale della nostra malmessa compagnia di bandiera.
E’ utile sottolineare le implicazione di questa possibile via d’uscita alla soluzione di medio periodo dei problemi dell’Alitalia e dei suoi maggiori scali. Aeroflot – ricordiamolo – era entrata in gara nella prima fase del tentativo di vendere il 49.9% delle azioni AZ ancora nelle mani dello Stato, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si era ai tempi del “beauty contest”, della procedura di vendita per spogli successivi al fine di rivelare, gradualmente, le “preferenze” di Alitalia man mano che si aveva contezza di quanto i possibili contendenti sarebbe stati pronti ad offrire (e cosa avrebbero chiesto in cambio in termini di rotte, spots, scali, personali).
La proposta Aeroflot ha una certa logica industriale. In breve, dopo una severa ristrutturazione, l’Aeroflot era stanca di essere considerata come la linea area in cui i passeggeri viaggiano con panini preparati in casa, thermos pieni di tè e galline al seguito. L’Alitalia sarebbe diventata il ramo di lusso di una multinazionale policentrica: solo prima e business class, cucina di grandi cuochi italiani (allora si parlava di Vissani, oggi di Michele), arredi super-comodi, uniformi designata dalle case di alta moda, tutti-gadget-che-l’ospite/passeggero-può-desiderare. Grande enfasi sulle rotte intercontinentali (che avrebbe salvaguardato Malpensa). Non sono mai state rese note (neanche “soffiate”) le modalità tecnico-finanziarie dell’operazione, gli esuberi che avrebbe comportato, e simili. In effetti, il progetto (ove mai si fosse arrivati ad una tale definizione) si è arenato con la fine del “beauty context”. E’ poi riapparso, brevemente, in autunno. Per sparire un’altra volta in ottobre.
Perché rientra in scena adesso? In effetti, il sentiero è molto stretto (l’Alitalia può volare ancora per tre mesi). Se tra un paio di settimane, non c’è certezza di liquidità per i prossimi 12 mesi, Alitalia potrà avere soltanto una “licenza parziale”, ossia per i biglietti già venduti (da soddisfare compattando i voli) – ossia l’anticamera del commissariamento e della liquidazione.
Quindi, c’è fretta di concludere. I negoziati con AirFrance-Klm lasciano spazio a pochi spiragli. L’auspicato interesse di Lufthansa pare raggelato dai rapporti tra la compagnia tedesca ed il potenziale partner industriale italiano. E’ in questo contesto che si situa il possibile arrivo di un cavaliere bianco dalla Russia con amore.
Tra breve sarà chiaro se siamo nel campo delle congetture o delle pure ipotesi.