Aperta la corsa alla Opel. Il ministro Scajola: Fiat può farcela

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Aperta la corsa alla Opel. Il ministro Scajola: Fiat può farcela

20 Maggio 2009

È il giorno dell’offerta. La corsa alla Opel parte ufficialmente oggi: entro le ore 18, i “potenziali investitori”, tra cui ovviamente Fiat, dovranno presentare le proposte di acquisto per la casa tedesca.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha convocato per la serata un vertice straordinario del governo sul caso. Ieri Sergio Marchionne ha completato l’offensiva diplomatica incontrando a Berlino Berthold Hube, numero uno della Ig Metall, il sindacato dei metalmeccanici tedesco che aveva chiesto garanzie sui posti di lavoro. L’amministratore delegato di Fiat ha ribadito che non offrirà soldi ma asset che secondo l’ad sono “meglio di offrire contanti”.

General Motors, la casa madre della Opel, attraverso il portavoce di Gm Europe, ha fatto sapere che si attende almeno “tre candidature”. Una fonte aveva riferito stamane che si farà avanti, tra gli altri, l’investitore di private equity Rhj International, oltre alle già annunciate di Fiat e del gruppo di componentistica austro-canadese Magna International.

La decisione sul prossimo partner di Opel richiederà diverso tempo. "Questo processo durerà molte settimane" ha detto il responsabile del consiglio di fabbrica di Opel, Klaus Franz, secondo quanto riporta il quotidiano Handelsblatt sul suo sito. "Sarà decisivo se un investitore presenterà un memorandum d’intesa e poi bisognerà continuare a lavorare su quella base" ha aggiunto Franz. Il consiglio di fabbrica ha invitato i potenziali investitori a presentare martedì prossimo i loro piani a Ruesselsheim (quartier generale di Opel) davanti ai rappresentanti dei lavoratori della divisione europea di General Motors (casa-madre di Opel). "Magna ha promesso" di partecipare, "da Fiat non ho saputo nulla" ha aggiunto Franz.

Sul fronte politico, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, si è detto “ottimista” su una soluzione positiva dell’operazione Opel da parte di Fiat. Intervenendo al Panorama del giorno su Canale 5 ha detto di sentirsi “molto frequentemente” con i vertici di Fiat e che “dopo la positiva conclusione della trattativa con Chrysler, ci sono buone possibilità che venga chiusa anche la trattativa con Opel”. Per Scajola la crescita di Fiat all’estero “diventerebbe la più forte garanzia” della salvaguardia di posti di lavoro, anche in Italia. Quanto alle ipotesi di chiusura degli stabilimenti in Italia in seguito a questa operazione, Scajola ha ricordato: “Quando abbiamo varato gli ecoincentivi, li abbiamo legati all’impegno chiesto e ottenuto dalla Fiat a non chiudere gli stabilimenti in Italia.

Oggi è anche il giorno dell’assemblea della cassaforte della famiglia Agnelli, ovvero dell’accomandita Giovanni Agnelli & C. Il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo e l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, sono arrivati in tarda mattinata al centro prove Fiat di Balocco, dove è in corso la riunione.

Le acque sono mosse anche all’interno dell’azienda. Fiat ha annullato la Cassa Integrazione nello stabilimento di Mirafiori a Torino sulla linea dell’Alfa Mito. Pertanto i 1800 lavoratori interessati dal provedimento lavoreranno regolarmente dal 25 al 31 maggio e anche il primo giugno. Lo ha annunciato l’azienda a Fim, Fiom, Uilm e Fismic. L’azienda torinese ha deciso però nuove misure di cig per Fiat Powertrain (Fpt) di Stura, nel Monferrato, per tre settimane, dal 15 giugno al 3 luglio. La misura coinvolgerà 1.100 addetti ai motori e 1.600 alle trasmissioni. La divisione Powertrain era uno dei pilastri dell’intesa (oggi conclusa) tra il gruppo torinese e General Motors.