Aprile 2015: commissariato il Vaticano
05 Aprile 2010
di redazione
Roma, 6 aprile 2015. Il pool di magistrati guidati dal pm Piero Furno, attraverso gli opportuni contatti con l’Interpol e dopo una rogatoria passata al vaglio degli organismi di giustizia delle Nazioni Unite ha chiesto il commissariamento dello Stato Vaticano a seguito del montare degli scandali legati alla pedofilia dei preti.
La misura, seppure estrema, è stata giustificata dai magistrati con la mancata collaborazione da parte degli indagati e dall’allarme sociale che lo scandalo ha prodotto in Italia e all’estero.
La procedura, che non ha precedenti nell’applicazione contro Stati sovrani, ricalca il modello con cui è possibile commissariare aziende per colpe ascrivibili ai loro manager. Secondo il pool anti-pedofilia, tale misura può essere applicata allo Stato del Vaticano in nome dei rapporti previsti nel Concordato con lo Stato italiano.
Grande sconcerto si è registrato negli ambienti della Santa Sede, da anni sotto pressione sia da parte dell’opinione pubblica internazionale che dall’azione giudiziaria di molte procure europee e statunitensi.
A seguito dell’annuncio dei magistrati, Papa Benedetto XVI ha deciso di “autosospendersi“ per il “bene della Chiesa, dei suoi pastori sparsi nel mondo e dei fedeli di buona volontà” come ha riferito una nota della sala stampa Vaticana. La Santa Sede ha anche disposto una cifra non resa nota come cauzione depositata presso la procura di Milano per garantire eventuali risarcimenti futuri.
Ambienti vaticani fanno capire che le misure dell’autosospensione del pontefice assieme al copiscuo deposito cauzionale sono state intese come un modo per evitare il minacciato commissariamento. Una scelta quest’ultima che lascerebbe per la prima volta da millenni la Chiesa senza una guida apostolica.
Il pool anti-pedofilia non ha rilasciato alcuna dichiarazione circa l’impatto che le decisioni vaticane avranno sull’iter del commissariamento. Ma hanno chiesto il libero accesso a tutti gli archivi vaticani, la revoca dell’extraterritorialità di chiese e conventi e il diritto di mettere sotto controllo tutte le linee telefoniche vaticane. A quanto si apprende i magistrati sarebbero anche intenzionati a chiedere l’utilizzo della macchina della verità per gli aspiranti sacerdoti prima dell’ordinazione, allo scopo di verificare pulsioni pedofile e la scelta del sacerdozio come un modo per entrare più facilmente in contatto con le potenziali vittime.
Il pm Furno in una lunga intervista concessa ad un gruppo di quotidiani internazionali ha dichiarato di non avere intenti persecutori nei confronti della Chiesa ma che la “malapianta della pedofilia va sradicata ovunque si nasconda”. Il magistrato ha fatto notare ai giornalisti come, nonostante le ripetute pressioni e richieste, le gerarchie ecclesiastiche abbiano continuato a rifiutarsi a denunciare pubblicamente i sospetti di pedofilia e a ridurli immediatamente allo stato laicale.
Il pool di magistrati ha fatto sapere che in caso di commissariamento, un giudice indicato dal Csm sarà posto al vertice della Santa Sede, ma che in considerazione dell’etrema delicatezza della situazione, verrà presentata una rosa di possibili commissari al cui interno sarà lasciata la scelta al Cardinale segrterario di Stato, Mons. Bertone. La procedura di commissariamento prevederebbe – a quanto si apprende – anche l’affiancamento di magistrati al vertice di alcune Congregazioni, in particolare quella per il Clero.
L’annuncio del possibile commissariamento e dell’autosospensione del pontefice è stata accolta con soddisfazione dal New York Times che in un editoriale del titolo “Sia fatta giustizia”, saluta l’operato della magistratura italiana come “l’unico esempio di trasparenza e responsabilità in una storia per altri versi torbida e mal gestita”.
Papa Benedetto XVI in serata ha lasciato la Città del Vaticano diretto a Castegandolfo dove resterà fino a quando la decisione sul commissariamento non verra presa. Un gruppo di fedeli con candele accese era fuori dai cancelli a salutarlo quando il convoglio è uscito dai cancelli di Sant’Anna. La polizia è stata costretta ad intervenire per ristabilire la circolazione.