Bagnasco: famiglia disprezzata dalla cultura e maltrattata dalla politica
24 Marzo 2014
di redazione
Nella prolusione tenuta davanti ai vescovi, il presidente della Cei, Cardinale Bagnasco, ha affermato che per uscire dalla crisi e’ "indispensabile sostenere in modo incisivo chi crea lavoro e occupazione in Italia, semplificando le burocrazie inutili e dannose". I vescovi auspicano che "il nuovo governo italiano, con la partecipazione convinta responsabile del Parlamento, riesca a incidere su sprechi è macchinosità istituzionali e burocratiche" in modo tale che l’economia il lavoro generino non solo profitto, ma "occupazione reale" in Italia. Il cardinale Bagnasco punta il dito sugli effetti sociali della crisi economica, che ha reso più "gravi e crescenti" le difficoltà vissute da chi sperimenta la rottura dei rapporti coniugali, sia a livello occupazionale che abitativo. Bagnasco ha citato i dati del rapporto Caritas 2014 su povertà ed esclusione sociale: "il 66,1% dei separati dichiara di non riuscire a provvedere all’acquisto di beni di prima necessità". Parlando di padri e figli, e sempre citando il rapporto Caritas, Bagnasco ha sottolineato che il 68% dichiara che la separazione ha inciso negativamente sul rapporto medesimo. La famiglia secondo Bagnasco è "disprezzata" a livello culturale e "maltrattata" a livello politico: non di rado diventa un "capro espiatorio" quasi fosse l’origine dei mali del nostro tempo anziché "presidio universale di una umanità migliore" e "garanzia di continuità sociale".