Ballottaggi: chi vota chiede riforme e il Nuovo Centrodestra fa la differenza
09 Giugno 2014
Si può scrivere di questo ballottaggio per le amministrative che ha visto crollare in tutta Italia l’affluenza alle urne, fermatasi al 49,5% rispetto al 70,6% del primo turno, due settimane fa. Il calo della partecipazioneè ovviamente legato a svariati fattori, anche se la crescente disaffezione dei cittadini testimoniata dall’astensionismo deve servire da monito alla politica, chiamata ancora una volta, a maggior ragione dopo l’ennesimo scandalo che ha investito il sistema, a rinnovarsi, a ritrovare la credibilità perduta, a puntare sul concetto di partecipazione, a riscoprire le ragioni poste a fondamento di un impegno che non può essere disgiunto dalla sobrietà, dalla concretezza, dalla prossimità ai cittadini.
Si può scrivere che non esistono più i “fortini” inespugnabili di un tempo, e che la sinistra a trazione renziana non è quell’infrantumabile monolite di cui si favoleggia, come insegnano i casi di Livorno, Padova, Perugia, Spoleto, Potenza e Rende. E che l’arroccamento identitario, simboleggiato dal tanto esaltato asse Forza Italia-Lega Nord, non paga in termini di consenso, come ben si evidenzia a Vercelli e a Biella, iscrivendo Padova al capitolo delle eccezioni.
Quanto all’area di centrodestra, i dati del voto attestano una corrispondenza tra la forza elettorale di Ncd e il successo della coalizione alternativa alla sinistra. Il partito di Alfano è determinante con le sue percentuali a Teramo (11,69%), a Rende (9,83%), a Spoleto (9,68%), così come a Foggia (8,73%), a Montesilvano(8,05%), a Perugia(4,36%). Archiviato il voto, ripartiamo da una semplice constatazione. L’elettorato moderato fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta, e il Nuovo Centrodestra si caratterizza per un’importante capacità di attrazione di quei cittadini che rifuggono le derive estremiste, alle quali privilegiano un serio e concreto programma di riforme per rilanciare il Paese. Ripartiamo da qui, per aprire il confronto sulle prospettive future.
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Riportiamo di seguito una serie di dichiarazioni e commenti sul voto alle amministrative degli esponenti del Nuovo Centrodestra.
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Gaetano Quagliariello, Coordinatore nazionale Ncd. "L’analisi del risultato dei ballottaggi evidenzia innanzi tutto come elezioni a doppio turno, se non sono agganciate a una grande contesa nazionale quale potrebbe essere l’elezione diretta del presidente della Repubblica, rischiano di provocare disaffezione e astensionismo". "Nel merito il voto appare sempre più contendibile e questo implica la necessità per le forze di governo di non perdere di vista l’obiettivo di una riforma che ci porti verso una nuova Italia e una diversa politica. Per quel che riguarda l’area di centrodestra, risulta evidente la cesura tra i risultati del centro-sud e quelli del nord: al centro-sud si vince a Rende, Teramo, Foggia, Montesilvano, Perugia, Spoleto, in alcuni casi come Perugia Spoleto e Rende abbattendo muri storici, e comunque salta la roccaforte di Livorno; al nord si perde anche a Pavia, e Padova appare un’eccezione isolata". "Facciamo poi notare che dovunque si è vinto il Nuovo Centrodestra ha riportato percentuali ben superiori al dato delle europee: 11,69 a Teramo, 9,83 a Rende, 9,68 a Spoleto, 8,73 a Foggia, 8,05 a Montesilvano, 4,36 a Perugia. Appare dunque evidente – osserva Quagliariello – che privilegiare una proposta estrema produce forse qualche decimale in più in una competizione proporzionale, ma la sconfitta certa in una competizione maggioritaria. Laddove invece – conclude il coordinatore Ncd – si punta alla conquista dell’elettorato centrale e contendibile su un programma di riforme, come intende fare Ncd con sempre più determinazione, si vince".
Barbara Saltamartini, Portavoce nazionale Ncd. "Il segnale che arriva dal voto di queste amministrative è chiaro: nelle città vince la voglia di cambiamento e il centrodestra primeggia quando sa essere alternativo". "In particolare emerge che la sinistra, anche in questa fase, è tutt’altro che imbattibile, e che il successo di Renzi non è il successo della sinistra. Lo dimostrano le sconfitte in quattro storiche roccaforti (Livorno, Padova, Perugia, Potenza e Rende). Il dato amministrativo conferma, inoltre, l’esistenza di un voto fluido per certi versi contraddittorio. Un voto nel quale si conferma che grazie alla presenza di Ncd la coalizione di centrodestra arriva a vincere importanti sfide". "Da tutti questi segnali deve ripartire il centrodestra. Ma solo se profondamente rinnovato, non come semplice sommatoria di partiti, capace di accogliere le nuove istanze di cambiamento, il centrodestra può tornare competitivo. In questo scenario, dunque, Ncd deve essere propulsore di una nuova fase politica che sappia intercettare la voce dei cittadini, rispondendo alla richiesta di cambiamento e credibilità che arriva dai territori. Oggi è il momento dell’impegno, con i fatti e non solo con gli annunci. Dobbiamo ripartire dai contenuti, dalla forza delle idee e dalle proposte. All’interno del centrodestra, attraverso un forte rinnovamento che parta dal territorio, dalla periferia e dai giovani – conclude Saltamartini – sarà possibile ritrovare percorsi di unità".
Dore Misuraca, Responsabile enti locali Ncd. “I dati dei ballottaggi sono inequivocabili. Il Nuovo Centrodestra ottiene ottimi risultati. In sei capoluoghi di provincia e in molti comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti è determinante per la vittoria della coalizione del centrodestra”. “Le scelte operate da NCD si sono dimostrate corrette. Il radicamento sul territorio e l’interlocuzione diretta con i cittadini hanno consentito agli elettori di operare una scelta consapevole e convinta. Il Nuovo Centrodestra di Alfano è stato il garante dei loro diritti e il principale interprete delle loro legittime aspettative. Il risultato premia, anche, lo straordinario lavoro dei coordinatori regionali di NCD, che hanno individuato i migliori rappresentanti, in un momento di difficoltà del nostro Paese, per guidare la complessa macchina amministrativa dei Comuni”.
Fabrizio Cicchitto, Deputato Ncd. "Questo contraddittorio risultato delle elezioni amministrative mette in evidenza che l’elettorato e’ del tutto fluido e che quindi bisogna fare di tutto per la tenuta stessa del sistema e dimostrare la capacita’ operativa di questo governo respingendo gli inviti ad elezioni politiche anticipate fatte al buio che sono sostenuti dai soliti ambienti estremisti di Forza Italia che giocano solo la carta del ‘tanto peggio,tanto meglio’. La gente con il voto delle elezioni europee ha chiesto un governo che governi,non la fuga verso una permanente insabilita’ e campagne elettorali altrettanto permanenti".
Federica Chiavaroli, Vicepresidente gruppo Ncd in Senato. "Il Nuovo Centrodestra esce da questo turno delle amministrative in Abruzzo vincente. Ma soprattutto grazie al nostro contributo il centrodestra è riuscito a vincere sia a Teramo, dove abbiamo ottenuto l’11,7 per cento, ed a Montesilvano, dove Ncd ha raccolto l’8 per cento. Consensi, quindi, che hanno permesso ai candidati della coalizione di centrodestra di battere quelli del centrosinistra. Ma queste elezioni oltre ad indicare quanto importante e decisivo sia il nostro contributo per la vittoria, evidenziano che laddove il centrodestra non si presenta unito si perde". "E’ il caso di Pescara, Giulianova e Silvi dove le divisioni hanno impedito la vittoria. Questo, perciò, conferma che se i partiti del centrodestra si presentano uniti vincono, rappresentando una formidabile alternativa elettorale rispetto al centrosinistra, anche rispetto alla capacità attrattiva di Renzi. Adesso, dobbiamo guardare al futuro, alle prossime sfide elettorali. Archiviato il voto, infatti, bisognerà lavorare per ricostruire il campo moderato, partendo dalle primarie di coalizione che rappresentano uno strumento fondamentale per far valere il principio della rappresentanza e della territorialità contro quello delle decisioni calate dall’alto. E soprattutto per costruire una coalizione vincente".