Bankitalia: legge Biagi e meno tasse per rialzare l’Italia
15 Aprile 2008
Il Bollettino economico
della Banca d’Italia pubblicato oggi disegna un quadro piuttosto sconfortante
della congiuntura economica nel quale si dovrà dispiegare l’azione del nuovo
governo nei prossimi mesi. Tale desolante situazione è dovuta a sviluppi
internazionali esogeni (la crisi finanziaria originata negli Stati Uniti), ma
anche alla politica economica del governo Prodi.
La Banca d’Italia segnala
che nei primi mesi del 2008 si sono acuite le tensioni sui mercati finanziari
internazionali e il quadro economico mondiale è peggiorato; negli Stati Uniti
l’attività economica è fortemente rallentata; i prezzi dell’energia e delle
materie alimentari hanno registrato nuovi, significativi aumenti; rincari hanno
alimentato l’inflazione nei paesi importatori, condizionando l’orientamento
delle politiche monetarie, incidendo negativamente sul reddito disponibile e
sui consumi.
In questo
contesto mondiale l’Italia soffre più degli altri paesi europei. Nel 2007 il
Prodotto interno lordo della UE è cresciuto del 2,6 per cento; quello
dell’Italia dell1,5. I tecnici della Banca d’Italia non mancano di sottolineare
che la causa profonda della lenta
crescita della nostra economia , indipendentemente dalle fluttuazioni
cicliche, risiede nei problemi strutturali che si riflettono in un progresso insufficiente
della produttività.
Nella
seconda metà del 2007, segnala il
Bollettino Economico, si è registrato un deterioramento dei consumi e delle
condizioni del mercato del lavoro (con un calo dell’occupazione nel quarto
trimestre rispetto al trimestre precedente). Alla luce di questi dati non
sorprende che nei mesi più recenti
l’indicatore del clima di fiducia dei consumatori sia nettamente peggiorato; in particolare nelle
componenti relative alla situazione economica attuale e alle possibilità future
di risparmio.
Il
quadro dal lato delle imprese è altrettanto sconfortante. Gli investimenti sono
cresciuti di poco più dell’1 per cento nel 2007, quelli in macchine e
attrezzature si sono fermati, e la sostanziale stagnazione starebbe proseguendo
quest’anno.
Le
esportazioni sono cresciute del 5 per cento lo scorso anno; a ripresa – che come ricordano i tecnici della Banca
d’Italia era iniziata nel 2006 – è stata tuttavia inferiore di circa 2 punti a
quella del commercio mondiale in ragione di una perdita di competitività di
prezzo di analogo ammontare, dovuta alla bassa dinamica relativa della
produttività e all’apprezzamento dell’euro.
Quanto
al miglioramento dei conti pubblici italiani – il fiore all’occhiello del Governo
Prodi – il Bollettino economico sottolinea impietosamente che esso riflette essenzialmente il forte aumento della
pressione fiscale e contributiva.
In
questo contesto non sarà facile il compito a cui sarà chiamato il nuovo Governo,
ma nelle analisi della Banca d’Italia trovano riscontro alcune delle proposte specifiche
contenute nel Programma del Popolo della Libertà: detassazione degli incrementi
di produttività; attuazione della Legge Biagi per la creazione di nuovi posti di
lavoro; sostegno al “Made in Italy”;
graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale.