Brasile. Missionario italiano ucciso con due colpi alla testa, presi 3 uomini
19 Settembre 2009
di redazione
La polizia brasiliana ha arrestato tre persone sospettate di essere coinvolte nell’assassinio del missionario italiano Ruggero Ruvoletto. A renderlo noto è il comandante della polizia militare di Manaus, il colonnello Dan Camara. L’alto ufficiale ha precisato che la matrice dell’omicidio è ancora sconosciuta.
Lo hanno fatto inginocchiare e gli hanno sparato due colpi, uno al volto e l’altro in testa. È morto così – secondo la ricostruzione della polizia – il missionario italiano Ruggero Ruvoletto, assassinato attorno alle 7 di questa mattina, nella sua parrocchia di Santa Etelvina, alla periferia di Manaul, nel nord est del Brasile.
Due sconosciuti erano stati visti fuggire con degli oggetti appartenenti al religioso e darsi alla macchia dopo aver scavalcato il muro di cinta della parrocchia. Ruvoletto, che faceva parte della diocesi di Padova, era però originario del veneziano. Era nato infatti a Galta di Vigovono, in provincia di Venezia, il 23 maggio del 1957 e era stato ordinato sacerdote il 6 giugno del 1982. Prima di raggiungere, due anni fa, l’Amazzonia, è stato per molti anni nel poverissimo quartiere di Rio de Janeiro, la Baixada Fluminense. Lo ha raccontato lui stesso nel corso di una intervista rilasciata al settimanale "Revista Comunhao", prima di trasferirsi in Amazzonia.