Bufera sul titolo Alitalia, la Procura vuol vederci chiaro

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Bufera sul titolo Alitalia, la Procura vuol vederci chiaro

02 Agosto 2007

Roberto Maroni aveva ragione. L’aveva detto che la speculazione sul titolo Alitalia non poteva passare inosservata (e che la Lega avrebbe presentato un esposto alle Procure di Roma e Milano). Alti e bassi continui, una vera altalena per il titolo dell’ex compagnia di bandiera, diventato preda del mercato ormai da settimane. E oggi, la procura di Roma ha fatto sapere di aver avviato un’inchiesta con l’obiettivo di accertare se ci sono state o meno operazioni di insider trading (compravendita di titoli da parte di soggetti che, per la loro posizione, sono venuti in possesso informazioni privilegiate). In particolare si fa riferimento alle “oscillazioni” che sono anche sotto attenzione della Consob dopo il ritiro dalla gara dell’Air One di Toto, ma si intende verificare anche eventuali dichiarazioni fatte alla stampa in concomitanza delle variazioni del titolo.

Un doppio fallimento per Prodi che, oltre a non essere riuscito a gestire la gara di privatizzazione dell’ex compagnia di bandiera, non ha saputo neppure mettere il bavaglio ai suoi ministri. A prescindere dalla mossa della Procura, sarebbe comunque stato opportuno un comportamento più riservato, come tuonavano da tempo alcuni esperti del settore tra cui il presidente della Consob Lamberto Cardia, che in più di una occasione aveva chiesto a ministri e parlamentari di limitare le dichiarazioni sull’ex compagnia di bandiera (essendo il Tesoro maggior azionista) per evitare possibili scossoni in Borsa. Il rischio di una condotta schizofrenica, dettata da dichiarazioni continue e contradditorie, poteva essere quello di produrre una turbativa del mercato. Ma la replica a Cardia, arrivò direttamente dal ministro dei trasporti Bianchi che rivendicò “il diritto dei ministri competenti ad esprimere il proprio punto di vista sul vettore”. Era il 24 maggio.

Tornando all’inchiesta, il fascicolo è senza indagati ma l’iniziativa della Procura punta ad accertare se vi sia stata attività di insider trading e speculazione sul titolo che dal 29 giugno ad ieri è variato da 0,8175 euro scendendo il 19 luglio, dopo il fallimento della gara, ad un picco negativo di 0,7840, fino a salire il 31 luglio a 0,8895 euro ad azione. Nella sola giornata di ieri, dopo cinque sedute di rialzi, sul titolo sono tornate ad abbattersi le vendite.

“La speculazione fa perno sui nomi dei pretendenti che tornano a circolare, ovvero Aeroflot, Lufthansa ed Air France”, spiegava stamani un operatore, secondo cui “si tratta di un titolo su cui pesano troppo i temi politici e che si muove soltanto sulle voci di mercato. E Non appena si avvicina alla soglia degli 0,90 euro i fondi hedge fanno scattare le vendite che tornano ad affossare il titolo, come è accaduto ieri e come sta accadendo da diversi mesi”.

E mentre il pubblico ministero Stefano Rocco Fava ha chiesto alla Consob una relazione (per rilevare appunto eventuali manovre speculative), il capogruppo della Lega Nord alla Camera Roberto Maroni ha annunciato: “Alla ripresa insisteremo perché ci sia una commissione parlamentare di inchiesta che accerti la responsabilità sulle speculazioni sul titolo Alitalia e sulla gara per la cessione. Per l’Alitalia la procura di Roma ipotizza lo stesso reato, insider trading, da noi denunciato ieri in una conferenza stampa”.

Intanto, anche oggi il titolo è stato sulle montagne russe. Dopo il calo di oltre 7 punti percentuali, a metà mattinata guadagnava circa il 2% ma sul finale di seduta ha registrato uno scivolone chiudendo in fondo al listino principale con un ribasso del 3,2%. Eppure il mercato sembrava dare fiducia al neopresidente Maurizio Prato cooptato al posto del dimissionario Berardino Libonati. A Prato spetterà il compito di ridefinire le linee guida del piano industriale all’esame del cda del 30 agosto prossimo e quello di rimettere mano all’organizzazione della compagnia. Intanto vecchi pretendenti si rifanno avanti: è il caso di Aeroflot, o di Lufthansa e Air France, come riportano indiscrezioni di stampa, le cui posizioni saranno chiarite non appena saranno rese note le nuove condizioni per la vendita.