Cannabis, secondo schiaffo alla Turco

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Cannabis, secondo schiaffo alla Turco

22 Marzo 2007

“Alla Turco probabilmente non basta aver ricevuto uno schiaffo su una guancia, ne vuole anche un secondo dall’altra parte”. Per il senatore Alfredo Mantovano (An) la motivazione che ha portato all’annullamento del decreto Turco dell’agosto scorso (che aveva innalzato da 500 a 1000 milligrammi la dose di cannabis considerata per uso personale ed entro la quale non scattano sanzioni penali, ndr) è chiarissima e inopinabile: “secondo i giudici non è stata svolta alcuna attività istruttoria che giustifichi con elementi concreti la soglia decisa dal ministro”.

Quindi la questione deve considerarsi chiusa?
Direi di sì. A cosa serve ricorrere al Consiglio di Stato? E’ una perdita di tempo e di soldi. Poi, attenzione, io non sto dicendo che le soglie siano entità immutabili ma in questo caso si è deciso di procedere in base al principio “faccio questo perché secondo me è meglio così”

Invece, secondo il Tar, la decisione è stata presa senza valutare adeguatamente gli effetti dannosi delle sostanze sulla salute…
Esatto. La questione-cannabis per la sinistra sembra una questione di vita o di morte.

La questione cannabis o la questione droga?
La Turco, senza alcuna motivazione, interviene solo per la cannabis. C’era un decreto che fissava le soglie e riguardava tutte le droghe, tragga lei le conseguenze.

Se è così importante quindi ha ragione il ministro Ferrero quando dice che entro poche settimane si arriverà a un disegno condiviso da tutto il Governo?
Il ministro Ferrero questo lo va dicendo da diverso tempo.

In che senso?
Era il 18 maggio, il giorno stesso in cui si insediò il Governo, quando tra me e Ferrero ci fu uno scontro per radio. Disse: “Butteremo nella spazzatura la legge Fini sulla droga”. Non l’hanno ancora fatto semplicemente perché le posizioni, all’interno della loro stessa coalizione di Governo sono troppo diverse. Qualche mese fa tutta la maggioranza, su iniziativa dei Teodem appoggiati poi dal centrodestra, ha votato una mozione di censura nei confronti della Turco.

Cosa intende quando dice che le soglie non sono entità immutabili?
Dico che la tabella si presta a essere variata. Glielo spiego con due esempi. Primo: se entra in circolazione una sostanza diciamo nuova, che quindi non rientra in nessuna tabella, è necessario rimodularla inserendo appunto la nuova sostanza. Secondo esempio: supponiamo per assurdo che il principio attivo della cannabis passi dall’1% al 10%, anche in questo caso, se la soglia era fissata a un certo livello, diventa necessario rimodulare la tabella.

Senatore, sa che su internet e in alcuni negozi si possono acquistare i kit per la coltivazione?
Sì, ma non mi sembra una novità. Già negli anni ’70 uscì un libro sulla marijuana.

Ma un libro è una cosa, un negozio nato ad hoc un’altra. Il precedente Governo non se ne è mai occupato?
Ma la legge non vieta di dare informazioni sulla marijuana e poi quei kit possono servire anche per altre piante. Quello che preoccupa semmai è la naturalezza con cui, anche in quei negozi, si parla di droga. E’ un fatto culturale, la droga non si combatte solo a colpi di legge, in Parlamento. Il precedente Governo ha fatto una legge e, badi bene, non ci sono state tante operazioni contro il traffico di stupefacenti come nei cinque anni di governo del centrodestra.