Cardinale Scola: sì alla moschea di Milano se c’è trasparenza
07 Aprile 2014
di redazione
Il Cardinale Angelo Scola interviene sulla vicenda della Moschea da costruire a Milano prima dell’Expo, parlando all’Università Cattolica di Milano. Scola, che non nega il diritto degli islamici a professare la loro fede in un luogo di culto, fa però una osservazione su cui vale la pena riflettere: "Il diritto di culto non e’ tale finché non ci sono luoghi di culto. Questo vale anche per i musulmani. Il problema è vedere chi sta dietro a chi domanda la moschea. E a quali condizioni: chiedersi se la comunità è effettiva e unita oppure se c’è un intervento dall’esterno, a opera di Paesi stranieri. L’intervento deve essere fatto nel rispetto delle tradizioni del Paese". Una sottolineatura importante, visto l’espansione delle moschee finanziate dalle centrali islamiche, per esempio wahhabite, come e’ accaduto nei Balcani. Certo, l’Italia non e’ la Bosnia, secondo Scola, "La fede cattolica non ha alcuna difficoltà a dialogare con altre religioni: anzi, il dialogo interreligioso ne è una delle condizioni profonde Si tratta solo di vedere come fare questo passo. Le istituzioni devono avere garanzie sull’uso di questo luogo, sulla lingua che deve parlare l’imam e su quali attività vi verranno svolte". Ma cerchiamo di capire bene chi finanzia la moschea e per favore non costruiamola in Piazza Duomo.