Caro Paolo, trasformiamo l’indignazione in una nuova proposta e nessuno spazzerà via il Pdl
26 Settembre 2012
Certo, l’analisi è spietata. Ma nello stesso tempo è lucida e corretta. E non si può che condividerla, prendendone ,anzi, atto; per riflettere con attenzione ed urgenza. L’assessore regionale Paolo Gatti prima ancora che un collega è un amico ed insieme abbiamo discusso innumerevoli volte sul senso del nostro impegno politico e sul modo in cui condurlo al meglio. Mi aspettavo una sua presa di posizione. E oggi puntuale ho letto la sua lettera (“Caro Pdl, o si cambia o ci spazzano via”- su Il Centro), o meglio il suo appello al nostro partito, il Pdl.
E, senza scadere in inutili moralismi, è naturale per chi sinceramente crede nell’impegno politico come servizio al bene comune, avvertire oggi un senso di disagio.
Ha ragione Paolo Gatti quando ci invita a prendere atto che non è più il tempo degli eccessi, dei privilegi, dei personalismi, della mediocrità. La gente non ha, o meglio non può, più avere pazienza.
Serve un cambio di passo: sulla direzione della responsabilità, del rigore, dell’ascolto, della disponibilità, della meritocrazia, dello spirito di servizio della politica. E’ in questa direzione che dobbiamo muoverci tutti insieme, in una squadra che già esiste e nella quale dobbiamo continuare a credere. Quella squadra è il Pdl.
Al suo interno è iniziata la mia esperienza politica. E’ grazie ai valori che rappresenta e nei quali mi sono riconosciuta, che ho deciso di impegnarmi in prima persona. E proprio in virtù di quei valori ho condiviso tante battaglie, ho maturato le mie convinzioni fino a partecipare alla sfida del Congresso cittadino che mi ha eletta coordinatrice cittadina del Pdl di Pescara.
Ed è per questo che ad uno scenario che vede il partito spazzato via dall’antipolitica e dal malcontento della gente, vorrei contrapporre questo spirito. L’esperienza del Pdl non può essere messa nel cassetto.
Torniamo alla realtà, tra la gente, mettiamoci al servizio, ascoltiamo, viviamo come persone normali e non come casta. Questo si aspetta la gente da noi. Niente di più ma soprattutto niente di meno.
E ritroviamo nel partito le regole di una sana competizione, quella che seleziona i migliori e non i meglio raccomandati.
Non è necessario un contenitore nuovo, né è sufficiente invocare un generico rinnovamento, come se sbandierare certificati anagrafici fosse una garanzia. Il contenitore c’è già e le persone anche. Basta ritrovare lo spirito giusto.
Solo così, caro Paolo, credo che riusciremo a trasformare l’indignazione in una nuova proposta.
*Consigliere regionale e coordinatrice cittadine del Pdl Pescara