“Caso Ruby, tentativo di influenzare i governi per via giudiziaria”
14 Gennaio 2011
La procura di Milano riapre un’inchiesta a carico di Silvio Berlusconi. Questa volta le accuse sono di concussione e sfruttamento della prostituzione. La vicenda è sempre quella di Ruby, la stessa per la quale la prima commissione del Csm giusto due giorni fa, aveva archiviato la lettera-esposto del pm del Tribunale dei minori. Una vicenda giudiziaria che ha riacceso le polemiche ripiombando al centro del dibattito politico e sulla quale il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello argomenta una riflessione critica.
"Come volevasi dimostrare. La sentenza di ieri della Corte Costituzionale non va enfatizzata ma è inutile, perché non sposta di una virgola il vero problema dell’Italia: il tentativo di determinare per via giudiziaria le sorti delle maggioranze e dei governi legittimamente scelti dal popolo. L’assenza di norme che tutelino l’esercizio delle funzioni democratiche mina le fondamenta dello Stato e trasforma l’autorità giudiziaria in un potere irresponsabile: questo nuoce al Paese e alla stessa magistratura.
Se serviva una conferma del fatto che dopo la sentenza di ieri il problema è rimasto irrisolto, eccola: non sono passate neanche ventiquattr’ore e la Procura di Milano è tornata alla ribalta, peraltro sulla stessa vicenda che pochi giorni fa, nel silenzio dei mezzi di informazione, aveva visto il Csm avviarsi verso l’archiviazione dell’esposto del pm del tribunale dei minori. L’auspicio è che tutto questo induca a una seria riflessione quanti hanno a cuore la tenuta dell’equilibrio costituzionale, che non a caso prevedeva originariamente contrappesi adeguati alla gravità del pericolo".