C’è aria di ripresa, Tremonti smentisce un’altra manovra e taglia “i papaveri”
21 Luglio 2010
Mentre l’industria torna a respirare (aumentano fatturato, ordini e vendite), il Parlamento si prepara a votare la Fiducia alla Manovra anche alla Camera e Tremonti tocca i “papaveri”. I questori di Camera e Senato hanno infatti ipotizzato, in relazione alla riduzione delle spese, un taglio equivalente al 10% dell’indennità di deputati e senatori (la misura dovrà essere ratificata comunque dagli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama la prossima settimana). Il taglio, sempre nella ipotesi circolata in mattinata, verrà calcolato sull’indennità (per i deputati, per esempio, l’indennità ammonta a 5.486,58 euro nette al mese per 12 mensilità: il che vuol dire che il taglio costerà circa 550 euro al mese). “Per la prima volta abbiamo toccato i papaveri", ha detto con entusiasmo Tremonti.
Il clima per l’approvazione della Manovra si fa più sereno (perlomeno quello economico) perché alle cassandre di chi dava un’Italia lì lì per cadere dal precipizio, rispondono dati estremamente positivi. L’industria a maggio torna a correre, con un balzo degli ordini (+26,6%) rispetto allo stesso mese del 2009 (e in rialzo del 3,2% rispetto ad aprile) e un aumento dei ricavi (+12,5%). Il dato tendenziale è il più alto dal 2005 ed è stato portato a segno grazie al traino delle commesse estere. All’interno del quadro complessivamente positivo trovano spazio il comparto auto e l’hi-tech il comparto-auto. Tradotto: l’aumento della produzione industriale, collegato agli aumenti di fatturato e ordinativi, significa che la ripresa c’è. E che la Manovra, necessaria per riportare il deficit sotto il 3% nel 2012 in linea con gli impegni presi in sede europea, accompagnerà la ripresa. Del resto, come ha spiegato oggi il ministro dell’Economia Tremonti, non c’era nessuna possibilità di non fare una manovra correttiva dei conti pubblici: “Non c’era discussione – ha detto Tremonti nell’intervento in commissione Bilancio della Camera dove è in corso l’esame della manovra – visto che tutti i Paesi, non solo l’Italia, hanno attuato interventi correttivi”, e ha subito aggiunto, “è stato tutto accelerato perché tutto è stato concordato con una meccanica comune”.
Obbligato anche il perimetro d’intervento: fare la correzione dei conti attraverso un aumento delle tasse sarebbe stato “un suicidio”, ha spiegato il ministro dell’Economia, che ha sottolineato come un aggiustamento dei conti pubblici dal lato delle entrate sarebbe stato masochistico. “Se aumenti le tasse per finanziare livelli di spesa insostenibili – ha detto Tremonti – fai la cosa opposta rispetto alla cosa che viene considerata giusta”.
Il ministro si è soffermato anche sui tempi della manovra, spiegando che non si tratta di un decreto di correzione dei conti per l’anno in corso in quanto "questo decreto pesa minimamente sul 2010, non ha una logica di correzione su quest’anno". D’altra parte, ha puntualizzato il titolare del dicastero di via XX Settembre, "i tempi alla politica sono imposti dalla realtà, i numeri vengono ormai prima della politica". E, proprio per questo, "il Paese nell’insieme ha accettato questo intervento con grande senso di responsabilità". "Sul 2010 il decreto pesa minimamente – ha continuato il ministro dell’Economia – è la correzione che avremmo fatto a luglio e che invece abbiamo anticipato a fine maggio, perché i tempi alla politica sono imposti dalla realtà".
Intanto, anche le previsioni per i prossimi mesi sono buone. E siccome l’andamento dell’economia nel 2010 andrà "meglio del previsto", non servirà, ha spiegato sempre Tremonti, una nuova manovra correttiva sul 2010 per centrare gli obiettivi di deficit concordati con l’Europa. Per il ministro, quindi, “tutto dipende da come va l’economia e – sottolinea – l’andamento economico è meglio di quanto previsto allora (il riferimento è alle ultime stime contenute nella Ruef che stimavano un crescita del Pil nel 2010 pari all’1%”.