C’è più d’un motivo se la corporazione giudiziaria italiana è al tramonto

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C’è più d’un motivo se la corporazione giudiziaria italiana è al tramonto

09 Dicembre 2008

 

Il trasferimento da parte del Consiglio superiore della magistratura dei due procuratori della repubblica che si sono processati fra di loro trasformando in reati un conflitto di giurisdizioni segna il tramonto dell’attuale assetto giudiziario, è cioè il suo 25 luglio.

Questo doppio trasferimento è simile all’arresto di Mussolini da parte dei carabinieri , con la assunzione che ciò basti a risolvere i problemi , mentre essi hanno natura "sistemica". Allora, Badoglio, l’equivalente dell’attuale Consiglio superiore della magistratura (al netto del Capo dello stato) , pronunciò il motto “la guerra continua” . E i suoi sostenitori annuirono. Ora, il Consiglio superiore della magistratura ritiene di avere messo le cose a posto, con due trasferimenti e, tramite un suo aedo, il professor Vittorio Grevi , afferma che è tornata la normalità e che non c’è bisogno di riforma, ossia , “la corporazione giudiziaria continua”.

Marco Travaglio , senza senso dell’umorismo, come gli si addice, da Robespierre dei poveri, afferma che ciò che è accaduto è prova della indipendenza della magistratura. Ma l’insostenibilità della situazione, ora, come nel 25 luglio di allora, è evidente. Infatti all’origine del conflitto di competenze, che i pubblici ministeri, nel loro arbitrio, hanno trasformato in reciproci reati, dando luogo a iniziative penali coll’impiego della forza pubblica, ci sono due  questioni di sostanza non risolte. La prima riguarda  la sinistra DS e dintorni. Le inchieste del magistrato De Magistris (nomen est omen) coinvolgono una parte non secondaria del vertice storico della sinistra  attuale. Quello che ha processato, tramite la magistratura, la precedente classe politica, per legittimare la propria presa di potere e la propria trasformazione politica senza l’abiura dichiarata, da parte degli uni,  della propria origine e del proprio cordone ombelicale finanziario dal comunismo sovietico e senza quella da parte degli altri e dei primi dell’habitus alle operazioni spregiudicate, cui erano avvezzi, che sono continuate.

E di cui faccio qui un elenco incompleto:

1. La tentata svendita di Sme a un amico, violando le procedure delle Partecipazioni Statali

2. La gestione della ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia e l’insabbiamento della relativa inchiesta

3. La cessione delle autostrade ed autogrill ai Benetton sotto costo

4. Quelle (anche da parte del comune di Roma) con cui si sono gonfiate Cirio e Parmalat, poi finite in bancarotta

5. La cannibalizzazione  di Italtel a vantaggio di Siemens

6. Quella di Finsider a beneficio di Tyseen  Krupp con il chiaro scopo degli acquirenti di distruggere le aziende acquistate , in quanto rivali e il conseguente dramma di Torino

7. Le operazioni del compagno Greganti

8. Le varie operazioni su Telecom Italia o tramite Telecom Italia attuate o/e fallite ex post o ex ante

9. Le operazioni di Consorte-Unipol  e “abbiamo una banca”  di Fassino

10. La mala gestione dei rifiuti della Campania.

Gli affaires su cui ha indagato de Magistris sono, in confronto a ciò, quantitativamente minori ma comunque consistenti perché si tratta di frodi comunitarie e altre analoghe operazioni che hanno arrecato danno allo sviluppo economico della Calabria e ne hanno inquinato l’economia, l’amministrazione regionale, la società con (mis) fatti e sospetti . Questi (mis) fatti non possono restare avvolti nel mistero, tramite l’espediente di trasferire prima il sostituto procuratore di Catanzaro che ha fatto le indagini, poi il procuratore di Salerno competente per giudicare del suo comportamento e poi quello di Catanzaro che ha ricevuto in eredità quelle indagini, di cui si continua a sussurrare. Esiste un giudice a Berlino? O il sistema vigente fa si che quando la sinistra attuale è implicata la gioiosa macchina giudiziaria si blocchi , tramite trasferimento dei magistrati?

Invece una macchina giudiziaria non si blocca mai, dopo quella micidiale (uso il termine in senso non metaforico) che ha distrutto il Psi: la “giustizia” contro Silvio Berlusconi. E i magistrati reduci da queste guerre non vengono trasferiti, ma eletti ad alte cariche, comprese quelle del parlamento e del governo. La seconda questione di sostanza non risolta riguarda il metodo “mani pulite”, basato sull’arroganza e l’uso improprio dei poteri del pubblico ministero. Che come titolare dell’azione penale non è un giudice, ma un accusatore, e non dovrebbe potere usare la forza armata (dei carabinieri o della guardia di finanza o di altra polizia ) a sua discrezione perché ciò non è ammissibile nello stato di diritto. Non basta trasferire due procuratori.  E’ tardi. Il messaggio badogliano della maggioranza del Consiglio superiore della magistratura , di Grevi e  di Travaglio "la corporazione giudiziaria continua" , non regge più . Dopo questo suo 25 luglio verrà il suo 8 settembre.