Chi critica D’Alema è deficiente e reazionario

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Chi critica D’Alema è deficiente e reazionario

Chi critica D’Alema è deficiente e reazionario

18 Luglio 2007

“Chi ha scritto che io sono andato a spasso a braccetto con
Hezbollah a Beirut è un deficiente, prima ancora che un reazionario”, in questa
frase, pronunciata l’altro giorno a Siena, 
c’è tutto D’Alema, c’è il suo senso dello Stato, il suo rispetto per la libertà
di stampa, la sua concezione del ruolo istituzionale, la sua educazione. Una
frase, si noti bene, in cui la maleducazione e l’oltraggio da codice penale al
giornalista, si sposano con la sindrome del dottor Stranamore. Esattamente come
Peter Sellers a cui scappava sempre il braccio teso nel saluto hitleriano, così
a D’Alema scappa sempre la frasetta soviettista, a stento riesce solo a
censurare quel “degno della pattumiera della storia” o “lacché
dell’imperialismo”, che, quando era giovane pioniere, ha appreso dal lessico
dei suoi maestri moscoviti. Ma, peggio ancora di Peter Sellers, D