Chi ha sottovalutato il ‘sacco’ di Roma?

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Chi ha sottovalutato il ‘sacco’ di Roma?

Chi ha sottovalutato il ‘sacco’ di Roma?

20 Ottobre 2011

Attacchi l’ipocrisia della sinistra e ti attribuiscono un colpo nei confronti di Maroni.E qualcuno, come Stefano Folli, interpreta il tuo attacco come il sostegno all’asse Bossi – Berlusconi messo in crisi proprio dal ministro dell’Interno con una serie di atti politici dalla sconfitta del centrodestra nelle amministrative di primavera in poi. È il caso allora di rimettere le cose a posto.

Non ho sostenuto, come mi hanno attribuito, che Maroni è un incapace. Ho detto che c’è stata sottovalutazione delle minacce esplicite che da molti giorni prima della manifestazione erano individuabili sulla rete, nei siti tradizionalmente insurrezionalisti come Indymedia.

Ho richiamato il fatto che un protagonista della guerriglia urbana di Roma ha candidamente dichiarato che le armi erano state disseminate lungo il percorso, contrassegnate da alcuni segnali, perché fossero facilmente recuperabili. E nessuno tra i responsabili operativi dell’ordine pubblico ha ritenuto necessario smentire una notizia così grave.

Ho sottolineato il fatto che la sinistra ha tenuto un atteggiamento equivoco perché da un lato Nichi Vendola strizza l’occhio agli “indignados” e dall’altro Antonio Di Pietro invoca leggi d’eccezione, come la legge Reale.

E, infine, ho detto che se il ministro dell’Interno fosse stato Francesco Cossiga o un esponente berlusconiano la sinistra avrebbe attaccato a testa bassa, bloccando il Parlamento e invocando le dimissioni dell’intero governo. Mentre invece, siccome nelle speranze della sinistra e degli avversari del governo, Maroni è colui che dovrebbe “staccare la spina” al governo, a sinistra e sui principali giornali si mette la sordina agli scontri di Roma, che tra l’altro hanno portato un incremento del consenso al centrodestra, come ha documentato un sondaggio proposto dal Tg di La7.

Qualcuno dirà che la responsabilità politica di alcuni tra questi fatti sta nelle mani del ministro dell’Interno. Sarebbe vero in una condizione di normalità. Ma il nostro Paese non vive in una condizione di normalità, visto che il capo del governo è stato messo sotto un minuziosissimo controllo spionistico da alcuni anni senza che i servizi di intelligence lanciassero un allarme.

Non è pensabile, allora, che in un contesto di questo genere, qualcuno abbia voluto creare un problema al ministro dell’Interno e al governo nel suo insieme? Maroni ha detto: “ci poteva scappare il morto”: E con esso sarebbe morto anche il governo, cosa di cui il ministro è certamente consapevole.

Chi intende sostenere il governo – tutto il governo – deve mettere da parte ogni ipocrisia ed essere consapevole che l’assedio è da ogni lato. E che l’ordine pubblico è il terreno sul quale nella storia d’Italia si sono consumate rotture della democrazia politica sulle quale pose una ipoteca pericolosa il Partito Comunista Italiano.

È anche per questo che ho voluto lanciare un allarme proprio al ministro dell’Interno e che ho firmato, insieme ad altri 170 deputati la lettera dei sottosegretari Crosetto e Mantovano con la quale si chiede con forza al governo di dotare le forze dell’ordine delle risorse necessarie. Occorre togliere alla sinistra anche questo velenoso argomento di polemica politica e di giustificazione della guerriglia urbana.