Chiesa. Papa a Compostela: “Tragedia europea è pensare che Dio sia antagonista dell’uomo”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Chiesa. Papa a Compostela: “Tragedia europea è pensare che Dio sia antagonista dell’uomo”

06 Novembre 2010

Un turbine di palloncini e di bandierine bianche e gialle, colori del Vaticano, agitati davanti alla papamobile bianca, cori da stadio «Viva el Papa!», o «Benedicto, Benedicto!», tanti cartelli gialli con scritto «ti vogliamo bene»: il popolo di Compostela ha accolto con fervore oggi Benedetto XVI, il primo papa a visitare la tomba di San Giacomo Apostolo in un anno santo giacobeo.

Centinaia di pellegrini hanno trascorso la notte per strada chi cantando al lume delle candele, chi cercando di dormire sull’asfalto reso umido anche dalla nebbia che questa mattina ha accolto l’aereo di Benedetto XVI sulla Galizia. Tutti volevano uno dei preziosi settemila posti riservati sulla piazza dell’Obradoiro, davanti alla duecentesca cattedrale di Santiago, per la messa del Papa avrabbe celebrato nel pomeriggio. E per conquistarlo si erano accampati davanti alle transenne. Il comune aveva autorizzato l’apertura dei bar per tutta la notte. Chi non è riuscito a trovare posto nella piazza ha seguito la messa dai maxi-schermi installati attorno alla cattedrale.

La giunta regionale galiziana attendeva 200mila fedeli e pellegrini, tanti quasi in un solo giorno quanti finora in tutto l’anno santo (250mila). Una previsione forse un pò eccessiva. Ma certo oggi erano in tanti ad aspettare la papamobile di Benedetto XVI sui circa 10 chilometri che separano l’aeroporto dalla cattedrale, che coincidono con l’ultimo tratto del Cammino di Compostela, il terzo più importante canale di pellegrinaggio del mondo cristiano dopo Roma e Gerusalemme.

A Compostela Benedetto XVI ha voluto essere oggi un pellegrino "quasi" come gli altri. È entrato nella Cattedrale dalla porta grande, aperta solo negli anni santi, si è raccolto davanti all’urna con i resti di San Giacomo Apostolo, ha indossato la mantella marrone con la conchiglia rossa tipica dei pellegrini, ha abbracciato come vuole la tradizione la statua del santo.

"È una tragedia che in Europa, soprattutto nel XIX secolo, si affermasse e diffondesse la convinzione che Dio è l’antagonista dell’uomo e il nemico della sua liberà. Con questo si voleva mettere in ombra la vera fede biblica in Dio, che mandò nel mondo suo Figlio Gesù Cristo perchè nessuno muoia, ma tutti abbiano la vita eterna". È quanto ha affermato il Papa, presiedendo a Santiago de Compostela la Santa Messa in occasione dell’Anno Giubilare Compostelano. "L’autore sacro afferma perentorio davanti a un paganesimo per il quale Dio è invidioso dell’uomo o lo disprezza: come Dio avrebbe creato tutte le cose se non le avesse amate, Lui che nella sua infinita pienezza non ha bisogno di nulla? – ha proseguito -Come si sarebbe rivelato agli uomini se non avesse voluto proteggerli? Dio è l’origine del nostro essere e il fondamento e culmine della nostra libertà, non il suo oppositore. Come l’uomo mortale si può fondare su se stesso e come l’uomo peccatore si può riconciliare con se stesso? Come è possibile che si sia fatto pubblico silenzio sulla realtà prima ed essenziale della vita umana? Come ciò che è più determinante in essa può essere rinchiuso nella mera intimità o relegato nella penombra?".

"Noi uomini non possiamo vivere nelle tenebre, senza vedere la luce del sole – ha spiegato il pontefice – E, allora, com’è possibile che si neghi a Dio, sole delle intelligenze, forza delle volontà e calamita dei nostri cuori, il diritto di proporre questa luce che dissipa ogni tenebra? Perciò, è necessario che Dio torni a risuonare gioiosamente sotto i cieli dell’Europa; che questa parola santa non si pronunci mai invano; che non venga stravolta facendola servire a fini che non le sono propri. Occorre che venga proferita santamente. È necessario che la percepiamo così nella vita di ogni giorno, nel silenzio del lavoro, nell’amore fraterno e nelle difficoltà che gli anni portano con sé".

Il Papa ha poi lasciato Santiago per Barcellona. Domani mattina celebrerà la messa di consacrazione della sagrada Familia, il capolavoro del geniale Antoni Gaudì, l’architetto cristiano che forse diventerà santo. Ma Barcellona la ribelle dalla tradizione anarchica e impertinente, annuncia proteste e manifestazioni. La Cgt, il sindacato postanarchico minaccia uno sciopero dei treni locali. E gay e lesbiche hanno programmato un bacio collettivo "di due minuti", "donne con donne, uomini con uomini, sulla bocca", per quando il Papa uscirà dalla cattedrale per spostarsi in papamobile fino alla Sagrada Familia.