Chiesa. Stampa irlandese: Papa prepara mea culpa in vista di graduno preti

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Chiesa. Stampa irlandese: Papa prepara mea culpa in vista di graduno preti

25 Aprile 2010

È possibile che Benedetto XVI pronunci delle scuse generali sulla vicenda degli abusi sessuali da parte del clero – cioè non in relazione a singoli casi o per specifiche situazioni nazionali – al prossimo grande incontro internazionale dei sacerdoti che si terrà a Roma dal 9 all’11 giugno in occasione della conclusione dell’anno sacerdotale indetto dal Papa.

Secondo fonti di stampa irlandesi fra cui il quotidiano Independent, la Congregazione per il clero, sta lavorando a un discorso complessivo che il Pontefice potrebbe fare affrontando la questione degli abusi nella sua totalità. Fra l’altro nella lettera per la conclusione dell’anno sacerdotale, inviata dal prefetto della Congregazione per il clero, il cardinale Claudio Hummes, a tutti i sacerdoti del mondo, si legge: "È vero che alcuni, ma proporzionalmente molto pochi, presbiteri hanno commesso orribili e gravissimi delitti di abusi sessuali contro minorenni, fatti che dobbiamo in modo assoluto e intransigente rifiutare e condannare".

"Loro – prosegue il testo – devono rispondere davanti a Dio e davanti ai tribunali, anche civili. Nondimeno preghiamo che arrivino alla conversione spirituale e al perdono di Dio. La Chiesa intanto è decisa a non nascondere o minimizzare tali crimini. Ma soprattutto siamo da parte delle vittime e loro vogliamo sostenere nel recupero e nei loro diritti offesi". "D’altra parte – aggiunge ancora Hummes – i delitti di alcuni non possono assolutamente essere usati per infangare l’intero corpo ecclesiale dei presbiteri. Chi lo fa, commette una clamorosa ingiustizia. La Chiesa, in quest’Anno Sacerdotale, cerca di dire ciò alla società umana. Qualsiasi persona di buon senso e di buona volontà lo capisce".

E ancora nel chiedere ai presbiteri di affluire numerosi a Roma per la conclusione dell’anno sacerdotale, Hummes aggiungeva un altro motivo importante: "Per tale presenza numerosa dei presbiteri nella conclusione dell’anno sacerdotale, a Roma – affermava infatti il cardinale – c’è ancora un motivo particolare, che si colloca nel cuore della Chiesa, oggi. Trattasi di offrire al nostro amato Papa Benedetto XVI la nostra solidarietà, il nostro appoggio, la nostra fiducia e la nostra comunione incondizionata, dinanzi agli attacchi frequenti che gli sono rivolti, nel momento attuale, nell’ambito delle sue decisioni riguardo ai chierici incorsi nei delitti di abusi sessuali su minorenni".

"Le accuse contro di lui – rilevava ancora il cardinale – sono evidentemente ingiuste e è stato dimostrato che nessuno ha fatto tanto quanto Benedetto XVI per condannare e per combattere correttamente tali crimini. Allora, la presenza massiva dei presbiteri in piazza con lui sarà un segno forte del nostro deciso rifiuto degli attacchi ingiusti di cui è vittima. Allora, venite anche per appoggiare pubblicamente il Santo Padre".