Con Fioroni siamo tornati alla scuola di regime
10 Settembre 2007
Il nuovo anno scolastico si avvicina e il Ministro Fioroni ha presentato le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo (ex programmi) per le scuole elementari e medie. Si chiamavano Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati con la Moratti. Non approfondisco la riflessione sul cambio di intestazione del documento, che viene spontanea. Per la sinistra, infatti, come si può capire comparando anche solo i titoli dei due documenti, al centro deve stare la scuola, con i suoi organismi amministrativi e sindacali che devono scodellare il mitico “curricolo”; gli studenti e le famiglie sono solo i destinatari di ciò che questa burocrazia decide di concedere.
Secondo le Indicazioni Moratti, invece, al centro dovevano stare gli studenti e le loro famiglie, erano loro il fine: la scuola e la burocrazia scolastica era soltanto il mezzo messo a disposizione dallo Stato per coinvolgerli in prima persona e con precisi spazi istituzionali di scelta nella costruzione dei propri percorsi formativi. Sono due diverse visioni dello Stato, l’una impositiva e prefettizia, quella tipica della sinistra, l’altra propositiva e sussidiaria, tipica della tradizione cattolica e liberale. La sinistra, insomma, continua a cambiare nome, ma non muta mai la sua natura. Aggiorna, magari addolcisce, ma non rinnega le tre caratteristiche storiche che l’hanno, finora , contraddistinta: è tolemaica (si è sempre ritenuta il centro dell’universo e dell’intelligenza); è leniniana-togliattiana (è convinta che si debba fare qualsiasi cosa pur di conquistare e mantenere il potere; e siccome per lei il bene e la verità sono il potere, solo quanto proviene dal potere che gestisce può essere vero e buono, anche se è falso e malvagio); ritiene vero e buono solo ciò che coincide con la sua ideologia.
E’ andata così anche con riferimento alle nuove Indicazioni nazionali, che si badi bene, non intaccano né i quadri orari né le cattedre dei docenti e soprattutto non introducono nulla di nuovo, come vorrebbe far credere il Ministro Fioroni. Infatti, sia lo studio delle tabelline che quello della grammatica o delle poesie studiate a memoria erano tutte scelte già contenute nelle nostre Indicazioni Nazionali che avevano rappresentato la vera discontinuità con il passato. Le uniche novità restano le dichiarazioni “poco serie” del Ministro Fioroni che ha voluto declassare lo studio dell’informatica, la valorizzazione dell’inglese e della cultura dell’autoimprenditorialità (obiettivo europeo!) che hanno contribuito a rendere più attuale e moderno il nostro sistema educativo.
Ma ci sono altri aspetti che dovrebbero far discutere.
Contro le Indicazioni nazionali del centrodestra, la sinistra aveva mobilitato il suo potente apparato mediatico-politico-sindacale-istituzionale. Le accusò in ogni sede e per tre anni di seguito, di nefandezze a dire il vero tanto inventate di sana pianta quanto ribadite in modo ossessivo: avrebbero espresso una pedagogia di stato (peraltro, solo perché applicavano alla lettera la legge della sinistra sull’autonomia scolastica: il Dpr. 275 del 1999!); sarebbero state emanate in maniera verticistica (dopo due anni di lavoro con rappresentanti pluralistici della cultura e della scuola e dopo infiniti dibattiti parlamentari!); avrebbero taciuto della letteratura per l’infanzia (bastava leggerle per accorgersi che si trattava di una falsità, ma al Ministero arrivarono migliaia di firme di ‘accademici’ de sinistra che denunciavano questa grave dimenticanza!); non contenevano le teorie dell’evoluzione (non era vero, ma la sinistra scatenò l’autorevolezza della Sen. Montalcini per introdurre l’obbligo di insegnare solo Darwin e il darwinismo, ovvero per assumere come verità di Stato solo una delle teorie dell’evoluzione, cosa che poi avvenne dopo un dibattito al Senato!); l’evo antico e medievale sarebbero stati troppo sacrificati perché il primo si studiava negli ultimi tre anni della primaria e il secondo solo in prima media; si sarebbe dato troppo poco spazio all’economia, all’educazione fisica, all’educazione tecnica; si sarebbe taciuto il tema della dislessia. E potrei continuare.
Adesso ci sono le Indicazioni per il curricolo targate Fioroni. Redatte in tre mesi da una commissione per nulla “politicamente corretta”, senza alcun dibattito né pubblico, né tanto meno parlamentare. Esse, questa volta davvero, nel silenzio generale, impongono alla scuola, senza ammettere repliche, di forgiare l’ “uomo nuovo” fioroni-veltroniano, quello frutto di un’ideologia globalista, mondialista e terzomondista, che ha lasciato alle spalle i vecchi valori, senza più radici ebraico-cristiane. Come nei regimi vecchio stile, insomma, siamo tornati alla scuola apparato ideologico dello Stato identificato con chi governa. Inoltre, contravvenendo agli appelli degli intellettuali de sinistra, le Indicazioni di Fioroni violano senza pudore il Dpr. 275/99: tacciono della letteratura per l’infanzia, di Darwin e dell’evoluzionismo; se lasciano intatto lo studio dell’evo antico secondo la formula Moratti sacrificano l’evo medievale e moderno a vantaggio del 900 berlingueriano depurato degli accenni agli orrori del comunismo e delle foibe; dissolvono lo spessore culturale ed educativo dell’informatica, dell’inglese e della seconda lingua, eliminano, udite udite, la geometria dalla matematica (non ne parlano proprio!) e costellano il testo di altre amenità non meno risibili. Ma il Ministro Fioroni continua a fare proclami sulla serietà della scuola, mentre questa è davvero cambiata, almeno a livello di primo ciclo, e fino a quando non andranno a regime le disposizioni del Governo Prodi, con la Riforma del Governo Berlusconi.
Valentina Aprea è Responsabile Scuola di Forza Italia