Contro Putin serve uno sforzo militare compatto dell’Occidente
10 Febbraio 2023
L’Italia? No, l’Occidente. Non si capisce il senso delle polemiche di questi giorni su Zelensky ridotto a un sms a Sanremo. Né quelle sugli incontri più o meno partecipati dei leader europei con il presidente ucraino. L’importanza del nostro Paese nella mobilitazione occidentale per sostenere l’Ucraina che si difende dalla invasione è relativo. Siamo l’ultimo dei grandi Paesi europei per forniture militari a Kiev.
Il problema dunque non è cosa fa l’Italia con Zelensky ma lo sforzo militare e politico diplomatico complessivo che l’Occidente potrà garantire nei prossimi mesi davanti alla nuova offensiva russa. I carri armati e i rinforzi occidentali stentano ad arrivare in Ucraina. Fornire i jet occidentali continua ad essere una richiesta più che un fatto concreto.
A Kramatorsk gli ucraini si difendono per non perdere un bastione nel Donbas. Davanti a un esercito, quello russo, che non esita ad abbandonare feriti e morti per strada, avanzando metro per metro. La questione allora è se l’America di Biden e i Paesi europei con un peso più rilevante in politica estera come la Francia resteranno saldamente al fianco degli ucraini e dei nostri alleati in Europa orientale.
Considerando che la Nato non interviene direttamente per rovesciare la situazione sul campo e nel timore di una escalation russa.
Nel suo discorso sullo Stato della Unione, Joe Biden ha detto con chiarezza che la sovranità ucraina va difesa. Ha ricordato il diritto dei popoli a vivere liberi dalla tirannia. Il presidente degli Usa ha parlato di “difesa della democrazia”. Gli americani, almeno loro, nei sondaggi continuano a sostenere il presidente e l’Ucraina. Questa al momento resta la cosa che conta davvero.
Putin infatti gioca sul tempo, non solo sulla forza delle armi. Sulle debolezze storiche intra-europee, sulle divisioni tra America ed Europa, sulla difficoltà che ormai hanno gli americani ad affrontare guerre ‘on the ground’. Spera in un rovesciamento ‘afghano’ di Biden o che al posto del presidente democratico arrivi qualcuno più disponibile a trattare. Ma il regime russo è più debole di un anno fa.
Bisognerà capire allora se e quanto Putin e la sua cerchia più ristretta decideranno di imboccare il tunnel dell’orrore che ha storicamente contraddistinto i grandi totalitarismi. Una visione funebre, mortuaria, autodistruttiva della Russia. Comunque vada, l’Occidente dovrà fare i conti con Putin non per poco tempo, e si spera fronteggiarlo e permettere alla Ucraina di sconfiggerlo. Altro che Sanremo, Italia e asse franco-tedesco.