Crisi di Governo, ecco perché la possibilità di votare a ottobre è pari a zero

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Crisi di Governo, ecco perché la possibilità di votare a ottobre è pari a zero

Crisi di Governo, ecco perché la possibilità di votare a ottobre è pari a zero

20 Luglio 2022

Oggi, 20 di luglio, il Presidente Mario Draghi si presenterà nella pienezza delle sue funzioni davanti al Parlamento.Camera e Senato dovranno chiarire il senso di una fiducia data a Draghi la scorsa settimana alla Camera da tutta la maggioranza, diversa da quella, per altro amplissima, confermata dal Senato, ma senza il sì  in quel ramo del Parlamento dei senatori grillini , che per altro sono rimasti ben saldi nei loro posti di Governo.Se oggi tutti assieme appassionatamente confermeranno la fiducia a Draghi la crisi potrebbe finire lì, con un finale del tipo della trasmissione “Scherzi a parte”.Ma se i numeri venissero a mancare, o comunque Draghi insistesse nel dare irrevocabili dimissioni, malgrado una nuova fiducia accordatagli dal Senato, si andrebbe diritti allo scioglimento del Parlamento ed al voto il  9 ottobre, dovendo passare dai 45 ai 70 giorni dallo scioglimento all’apertura dei seggi,  ben sapendo che in meno di 70 non è tecnicamente possibile farcela?

In ambedue i casi ben difficilmente il Capo dello Stato firmerebbe lo scioglimento senza incaricare una personalità super partes di formare un governo per guidare il Paese sino alla fine naturale della Legislatura o poco prima del suo termine.Si dà il caso infatti che i partiti rappresentati in Parlamento, esentati dalla raccolta delle firme, o quelli fuori dal Parlamento obbligati  a raccoglierle , con la legge vigente un minimo di 20250 in almeno 54 collegi su 64, si troverebbero nella necessità di presentare le liste nel mese di agosto, dove tradizionalmente le grandi fabbriche e importanti Istituzioni come la Scuola sono chiuse, con milioni di elettori fuori sede, al mare, in montagna o addirittura all’ estero.Se si volesse comunque gettare il cuore oltre l’ ostacolo e riuscire a votare ai primi di ottobre, ecco che il nuovo Parlamento terrebbe la sua prima seduta non prima del 30 ottobre per la nomina dei Presidenti di Camera e Senato… E attendere dopo le consultazioni del Capo dello Stato  la formazione di un nuovo Governo.Governo che dovrebbe  ottenere la fiducia dalle Camere per entrare nella pienezza delle sue funzioni, perchè il vecchio nel frattempo sarebbe rimasto in carica soltanto per l’ordinaria amministrazione.

L’Italia finirebbe così quasi sicuramente in esercizio provvisorio per la mancata approvazione in tempo utile del bilancio, per la gioia degli speculatori di tutto il mondo.Può  anche darsi che possa sbagliare clamorosamente la previsione,  ma considerata anche la pandemia che rialza la testa, la guerra in corso tra  Russia ed Ucraina e gli impegni presi con l’Europa per uscire dalla crisi economica, la possibilità di votare ad ottobre mi sembra vicino allo zero.