Da oggi paghiamo meno tasse sugli affitti

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Da oggi paghiamo meno tasse sugli affitti

07 Aprile 2011

Da oggi entra in vigore la cosiddetta cedolare secca sugli affitti, termine di uso popolare, non del tutto appropriato tecnicamente per l’imposta proporzionale a titolo definitivo facoltativa sui redditi dei fitti ad uso abitativo di persone fisiche a persone fisiche con aliquota del 21% per i contratti ordinari e del 19 per quelli tipo equo canone. Si tratta di una riduzione di imposte, con cinque effetti economici favorevoli.

È una riduzione di imposte mirata alla crescita economica, in cui tutti ci guadagnano, in gergo economico inglese un caso di modello tipo “win win”. Il primo vantaggio è per il fisco: la nuova simil-cedolare non comporterà perdita di gettito, ma aumento dopo un certo lasso di tempo. Il nuovo regime tributario non deroga al rigore operando pro crescita. E ne guadagnerà la legalità, col recupero dell’economia sommersa che non si fa con proclami, né solo con improbabili eserciti di controllori, ma sulla base delle leggi di convenienza economica. Il nuovo regime entra in vigore dall’inizio di quest’anno, anche se il decreto è di aprile, in quanto esso non è retroattivo perché non va a beneficiare chi abbia già compiuto le sue scelte fiscali, ma quelle di chi ancora deve fare la dichiarazione dei redditi.

Né le istruzioni attuative, a cura del direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro novanta giorni dal momento di entrata in vigore del decreto, comportano una deroga all’entrata in vigore dell’opzione per la nuova aliquota dall’inizio dell’anno, per i contratti precedenti e nuovi, perché esse riguardano solo le modalità di esercizio dell’opzione e di versamento in acconto e la dichiarazione dei redditi in cartaceo va fatta entro il 30 giugno, mentre in formato elettronico può essere fatta entro settembre. C’è tutto il tempo per esercitare l’opzione con le istruzioni del direttore dell’Agenzia delle entrate vincolato alla scadenza massima di 90 giorni che termina ai primi di giugno e che sarà verosimilmente anticipata, perché il fisco ha convenienza a riscuotere gli acconti entro giugno di chi usa fare la dichiarazione dei redditi cartacea, anziché vederli posticipati dal ricorso al sistema elettronico.

I proprietari che beneficeranno dello sgravio saranno incentivati a mettere sul mercato immobili con interni in cattive condizioni che hanno bisogno di restauri. Un beneficio per l’edilizia. Gli inquilini hanno benefici futuri con la maggiore offerta di abitazioni, anche tramite cambio di destinazione dei locali adibiti ad altri usi e benefici immediati tramite il fatto che l’opzione impedisce di chiedere l’adeguamento del contratto all’inflazione e va pertanto comunicata all’inquilino con raccomandata. I contratti sommersi in tutto o in parte possono fruire dell’opzione: quelli già in essere «in ero» saranno sottoposti solo aunasanzione pecuniaria, che non premia gli evasori, ma rende conveniente per loro emergere, perché pagando poco di imposte hanno la sicurezza che gli inquilini onorano il contratto e, se essi non lo fanno, possono essere sfrattati tramite le (lunghe) giudiziarie.

Rimarrà circoscritto il sommerso dell’economia illegale e degli extra comunitari clandestini. Il fisco non perde la progressività del tributo perché il reddito soggetto a questa similcedolare entra nell’imponibile dell’imposta personale sul reddito. Una bella riforma, di un governo che non campa alla giornata, come dice l’opposizione e che si preoccupa dei problemi della gente comune, senza perdere di vista il lungo termine.

(tratto da Il Giornale)