Ddl sicurezza: tre sì alla fiducia ma sul Governo piovono le critiche della Cei

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Ddl sicurezza: tre sì alla fiducia ma sul Governo piovono le critiche della Cei

13 Maggio 2009

La Camera dei Deputati ha approvato il terzo maxiemendamento del governo al ddl sicurezza, sul quale era stata posta la terza fiducia di oggi. La votazione si è conclusa con 315 sì e 237 no. Il voto finale dell’assemblea di Montecitorio sul provvedimento nel suo complesso è previsto per domani nella tarda mattinata.

Il Disegno di legge introduce, tra l’altro, il reato di immigrazione clandestina e le ronde. I clandestini non rischiano l’arresto ma un’ammenda dai 5mila ai 10mila euro. La norma renderà possibile denunciare i clandestini all’autorità giudiziaria. L’extracomunitario che arriva in Italia senza permesso di soggiorno potrà essere trattenuto nei Cie fino a 180 giorni (ora il periodo è di due mesi). Le nuove norme, inoltre, prevedono che per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece il contributo sarà fissato dai ministeri dell’ Interno e dell’Economia e potrà oscillare tra gli 80 e i 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano può acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all’estero.

Tra gli altri punti salienti ci sono l’ espulsione degli extracomunitari che entrano in Italia senza permesso di soggiorno, l’istituzione delle ronde che dovranno essere formate da ex agenti, l’inasprimento del 41 bis per i reati di mafia e l’obbligo di denuncia del ‘pizzo’ per i costruttori.

Resta sempre alta la tensione con la Cei. Secondo il direttore dell’Ufficio per la pastorale degli immigrati della Cei, padre Gianromano Gnesotto, "il grande tema tenuto sotto silenzio" del ddl sicurezza è "il tema dell’integrazione" mentre i suoi effetti sono nella direzione contraria a quella di "una società che vuole essere integrata". Interpellato dall’Ansa sul ddl in votazione alla Camera, l’esponente della Cei spiega che questo pacchetto sicurezza "non avrà gli effetti propri di una società che vuole essere integrata".

Ma lasciando l’Aula della Camera dopo il voto di fiducia, il presidente del Consiglio Berlusconi ha replicato: le politiche adottate dal governo italiano sui respingimenti dei clandestini "sono in linea con le direttive Ue, col diritto internazionale, con la legge italiana. Tutto il resto sono cose…". Ancora: "C’è un’agenzia dell’Onu in Libia – aggiunge Berlusconi – chi vuole venire qui e chiedere di essere accolto perché ha i requisiti per essere considerato persona da accogliere si reca all’agenzia dell’Onu in Libia e lì avrà la ricezione del suo nome. E ricordiamoci che la Libia ha avuto negli ultimi tempi la presidenza del consiglio dell’Onu per i diritti umani".

Secondo Roberto Maroni, il problema è che "l’Italia, la Spagna e Malta sono stati lasciati praticamente soli a fronteggiare un fenomeno che riguarda tutta l’Europa". Nella registrazione della puntata di ‘Matrix’ su canale 5, il ministro dell’Interno afferma che "gli strumenti di contrasto che abbiamo sono importanti ma a mancare è un’azione incisiva della Comunità europea". Maroni dice poi che la linea del governo non cambia. Tuttavia il titolare del Viminale incontrerà i vertici nazionali dell’agenzia Onu per i rifugiati per spiegare la posizione dell’esecutivo. "La proposta che facciamo non è quella che hanno avanzato loro di accoglierli tutti e poi valutare, ma quella di creare una struttura in Libia per valutare là se qualcuno ha i requisiti per lo status". Maroni ha poi parlato della norma, su cui le opposizioni hanno lanciato l’allarme, che creerebbe dei "bambini-fantasma" per quel che riguarda i figli dei clandestini: "E’ un’altra panzana – ha tagliato corto il ministro – inventata da non so chi".

Infine, il ministro dell’Interno, ha anche detto che il racket del traffico di clandestini dalla Libia è gestito anche da cittadini italiani. "In questi mesi – ha spiegato Maroni – abbiamo notato un maggiore impegno dell autorità libiche. Decine di barconi sono stati presi e riportati in Libia senza che ne fossimo informati. I libici stanno sviluppando autonomamente azioni di contrasto contro il racket del traffico di clandestini, gestito anche purtroppo da cittadini italiani".