De Magistris prima vuol fare la rivoluzione, poi dà la consulenza a un prefetto

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De Magistris prima vuol fare la rivoluzione, poi dà la consulenza a un prefetto

13 Luglio 2012

Luigi De Magistris non finirà mai di stupire. Qualche giorno fa esclamava su twitter con spirito ribelle: “È ora di scassare l’ordine costituito neo-liberista che abusa del potere e realizzare una società fondata sulla giustizia: W la rivoluzione” e oggi nomina come consulente un prefetto. E non un prefetto qualsiasi, ma il collaboratore del commissario Calabresi, questore, vice capo della polizia, ex deputato di Forza Italia e ora senatore dell’Udc Achille Serra. L’abbattimento del capitalismo è un punto fondamentale della mission di De Magistris, che twitta “si deve scassare l’ordine liberista in modo che l’umanità giunga al libero svolgimento delle sue forze, all’uguaglianza e alla felicità”. E lui ci sta provando in tutti i modi, partendo da quelli più bizzarri, come ad esempio fare l’europarlamentare per i liberal-democratici ( l’agente Giggino agiva da infiltrato per minare il capitalismo dall’interno) oppure guidare la rivoluzione sotto la supervisione di un prefetto.

È evidente che l’uomo ha una difficoltà a commisurare i mezzi ai fini, a distinguere l’etica delle intenzioni dall’etica della responsabilità e una tendenza a confondere la rivoluzione con l’ammuina. In campagna elettorale il suo programma per risolvere l’emergenza rifiuti prevedeva: niente discariche, niente termovalorizzatori e differenziata spinta, “Napoli arriverà al 70% di raccolta differenziata in sei mesi. Ce la facciamo sicuro, non forse”. Il sindaco non si rendeva conto che quell’obiettivo era impossibile da realizzare con i mezzi a disposizione, nello scontro tra le sue convinzioni e la realtà sarebbe stata quest’ultima a doversi adeguare. Quando i fatti non si sono piegati ai suoi voleri, la rivoluzione si è trasformata in ammuina: “nei sei mesi raggiungeremo il 40%”, “il 70% si riferisce solo ai quartieri in cui abbiamo avviato il porta a porta” Ma la monnezza liberista, capitalista, indifferenziata e controrivoluzionaria ha sabotato il piano del sindaco: la raccolta differenziata è ancora inchiodata al 25%. Il sindaco non cambia il suo piano: niente termovalorizzatore e niente discarica perché causano malattie. Napoli è l’unica area metropolitana italiana che non ha né termovalorizzatori, né discariche e pertanto non è autosufficiente. Se non ci sono cumuli di rifiuti per le strade è solo perché vengono sotterrati nelle discariche pugliesi o spediti via nave in Olanda per la termovalorizzazione, al prezzo di 109 euro a tonnellata. In pratica De Magistris, convinto di avvelenarli, spedisce rifiuti agli olandesi, ma loro che sono uno dei popoli più sensibili alla questione ambientale non se ne curano e incassano 109 euro a tonnellata ricavandone anche energia elettrica.

La rivoluzione non si fermerà davanti alle barricate dei rifiuti indifferenziati, né tantomeno sarà l’invasione di blatte che in questi giorni infesta Napoli ad impedire la venuta del radioso sol dell’avvenire. Il sindaco ha tranquillizzato  la popolazione: “so che in alcune città importanti del nostro Paese alcuni negozi stanno chiudendo per le blatte, mentre a Napoli la situazione igienico-sanitaria è completamente sotto controllo”. De Magistris non è rimasto nell’angolo ed è passato al contrattacco avviando “azioni civili nei confronti di tutti coloro che stanno danneggiando l’immagine della nostra città. A cominciare da alcuni articoli apparsi sulla stampa francese” Secondo il sindaco dietro gli attacchi si cela un complotto: “C’è una regia politica, è evidente che il riscatto di Napoli dà fastidio a qualcuno. Al Nord non è vista di buon occhio la crescita nel Mezzogiorno di una classe dirigente pulita”.

C’è da giurare che De Magistris non si farà intimorire dalla propaganda d’oltralpe e debellerà quest’invasione di agenti a sei zampe del capitalismo. Si ispirerà al rivoluzionario per eccellenza, Vladimir Lenin, che nel 1918 in Come organizzare l’emulazione? scriveva: «Nessuna pietà per questi nemici del popolo, nemici del socialismo, nemici dei lavoratori. […] L’obbiettivo comune e unico [è]: ripulire il suolo della Russia di qualsiasi insetto nocivo”.